Motivazione, Significato: Psicologia, Studio, Lavoro, Dieta e Sport

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Motivazione, in psicologia (e non solo) è definita come vero e proprio requisito al compimento di un’azione. Possiamo immaginarla come una molla che ci spinge ad attuare un comportamento, a continuare verso un obiettivo con il fine di raggiungerlo. La motivazione dipende sia dalle nostre competenze, che dai nostri valori personali. Come cambiare vita ed essere motivati?

Gli sciocchi aspettano il giorno fortunato, ma ogni giorno è fortunato per chi sa darsi da fare.

Buddha

La motivazione, come vedremo tra poco, corrisponde ad un insieme di fattori dinamici che hanno un’origine ben definita e che spingono il comportamento verso una meta (vedi anche: empowerment). Essa rientra tra quelle variabili psicologiche sottostanti ai processi cognitivi con i quali interagisce nel sistema di metacognizione.

Ciascuno di noi è, ad esempi, intrinsecamente motivato nel ricercare e applicare mezzi per ridurre la forbice della propria dissonanza cognitiva.

L’assenza di motivazione porta, di solito, ad un fallimento proprio perché manca una spinta basilare. Vedremo insieme la sua definizione e la motivazione applicata a contesti differenti. I momenti di difficoltà collettiva ci aiutano anche a reagire, come nel caso del coronavirus.

C’è correlazione tra personalità è motivazione? La risposta è si, ovviamente. Alcune persone, più di altre, sono predisposte per natura ad essere maggiormente motivate. Ciò non toglie che la motivazione possa essere incentivata dall’esterno.

Curiosità

I disturbi di personalità sono modalità di pensiero, emozione e comportamento poco flessibili che rendono difficile abituarsi ai cambiamenti. Se ti interessa l’argomento, eccone alcuni:

Motivazione, Significato

L’etimologia del termine “motivazione” deriva dal latino motivus che rimanda a qualcosa di mobile, capace di muovere e spostare. Proprio per questo motivo, la motivazione è definibile come un movente primo delle nostre azioni. La sua funzione è estremamente importante, ma tendiamo ad accorgercene quando le nostre azioni ne sono prive. La motivazione si occupa, infatti, sia di attivare che di dare una direzione specifica al nostro comportamento. La motivazione entra in contatto anche con la resilienza, perché riusciamo ad adattarci al meglio al cambiamento grazie anche a questa spinta. Anche nel trattamento dei disturbi alimentari rientra la motivazione, connessa al rapporto tra alimentazione e psicologia.

motivation

Come vedremo anche nel paragrafo successivo, è molto importante suddividere l’insieme di motivazioni che derivano da una base biologica e fisiologica, come nel caso del bisogno di nutrirsi, bere e dormire. Anche in questo caso, la motivazione funge da vera e propria molla capace di azionare il meccanismo. D’altra parte invece troviamo elementi motivazionali di tipo psicologico e cognitivo, come quando sentiamo il bisogno di dover raggiungere un certo obiettivo o una certa meta.

Queste due categorie non risultano perfettamente divise e definite: entrano spesso in interazione tra loro quando parliamo di comportamento umano. La motivazione, in generale, viene considerata a tutti gli effetti come variabile psicologica necessaria per raggiungere un obiettivo. I meccanismi di coping ci spingono a conquistare la motivazione che ci manca. Quando la motivazione manca, non siamo realmente soddisfatti di ciò che stiamo facendo ma partecipiamo in modo passivo.

Motivazione e Psicologia

Motivazione, la psicologia ne parla da sempre insistendo sull’importanza di questa dinamica in relazione al nostro pensiero e al nostro comportamento. In psicologia la si considera come un insieme di fattori dinamici e diversi nel tempo che spinge il comportamento del soggetto verso un dato obiettivo. Corrisponde, in pratica, all’insieme dei desideri e dei bisogni che contribuiscono alla determinazione del comportamento. Non solo! La nostra intenzione conferisce all’azione sia unità che significato. Si distinguono aspetti primari, come nel caso di bisogni fisiologici, e aspetti secondari, quali i fattori di stimolazione esterna.

Curiosità

Si parla di Intelligenza Inter-Personale quando ci si riferisce all’abilità nell’interazione con gli altri, come ad esempio la sensibilità alle emozioni e alla motivazione altrui.

La motivazione, infatti, viene erroneamente considerata come qualcosa che dipende in esclusiva da noi e dalle nostre intenzioni, ma in realtà viene influenzata anche dall’esterno. Lo studio della motivazione si mescola a quello delle emozioni perché ne è fortemente connessa: da stati emotivi come tristezza o felicità, hanno origine la tensione e la spinta che ci portano a compiere un’azione specifica. Proprio per questo, se l’emozione che percepiamo è troppo forte, il rischio è di bloccare l’azione e di non raggiungere il proprio obiettivo.

Anche Freud ha a lungo parlato di motivazione, all’interno del suo modello pulsionale. La pulsione viene definita come un costituente psichico che crea uno stato di eccitazione e tensione che spinge l’individuo a compiere una certa azione. Differente il concetto di pulsione da quello di istinto, che invece reagisce ad un determinato insieme di stimoli in modo stereotipato e costante. L’equilibrio dell’uomo, per Freud, oscilla tra due pulsioni primarie che sono Eros, pulsione di vita e Thanatos, pulsione di morte. L’obiettivo del nostro comportamento è ridurre tale tensione e trovare la soddisfazione.

Piramide di Maslow

Maslow definisce la motivazione come l’insieme dei fattori che si trovano alla base di un comportamento di una persona, verso un obiettivo ben definito. Ogni qual volta il soggetto avverte un bisogno, percepisce una spinta motivazionale. Abraham Maslow nel 1954 propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una vera e propria gerarchia di bisogni. L’autore creò una vera e propria piramide, inserendo i bisogni disposti gerarchicamente. Si parte dalla soddisfazione dei bisogni più elementari, la condizione necessaria per fare emergere i bisogni di ordine superiore. Dai bisogni essenziali alla sopravvivenza, alla base della piramide, fino ai bisogni più astratti.

piramide di maslow

Piramide dei bisogni

Analizziamo la piramide, a partire dalla base:

  • Bisogni fisiologici, tra cui fame, sete e sonno. Sono questi i bisogni connessi alla sopravvivenza fisiologica dell’individuo e all’istinto di autoconservazione: sono i primi bisogni a dover essere soddisfatti.
  • Bisogni di sicurezza, tra cui protezione, sicurezza morale, preoccupazioni e ansie. In questo livello, i bisogni garantiscono all’individuo protezione e serenità. Questo bisogno è alla base del meccanismo di attaccamento.
  • Bisogni di appartenenza, come essere amato e amare a sua volta, far parte di un gruppo e partecipare attivamente. Questa categoria di bisogni racchiude il desiderio di ognuno di noi a essere parte della comunità.
  • Bisogni di stima, tra cui essere rispettato, approvato e accettato. L’individuo vuole sentirsi competente e proficuo, capace di fare la differenza. Quando si parla di DSA, come la disortografia, lavorare sulla motivazione è essenziale.
  • Bisogni di autorealizzazione, come il bisogno di realizzare la propria identità in base a desideri e potenzialità. Costituisce l’aspirazione individuale di ognuno di noi ad essere ciò che si vuole, sfruttando le nostre facoltà fisiche e cognitive.

I bisogni alla base della piramide, una volta soddisfatti, tendono a non presentarsi una seconda volta. I bisogni gerarchicamente più in alto, al contrario, si ripropongono con obiettivi sempre differenti. Pian piano che si sale di livello, contano sempre di più le proprie potenzialità. Per Maslow, infatti, l’autorealizzazione richiede una serie di competenze sociali, caratteristiche personali e capacità che variano individualmente.

Curiosità

A questi cinque livelli, Maslow ha in seguito aggiunto il bisogno di trascendenza, inteso come necessità di andare oltre sé stessi per sentirsi parte di una realtà più grande e divina. Ciò si concretizza nella morale religiosa.

Motivazione intrinseca ed estrinseca

La motivazione deve essere considerata come un sistema complesso, costituito da una rete di rapporti integrati suddivisi. Da una parte troviamo un insieme di costrutti cognitivi e affettivi che elaboriamo anche nelle interazioni sociali e, dall’altra, i contesti in cui gli individui stessi si trovano ad agire. Ogni nostro comportamento è sempre determinato da una combinazione di fattori interni ed esterni. La motivazione assume, di conseguenza, varie forme a seconda del grado di regolazione esterna o di autodeterminazione. Pensiamo al raggiungere un obiettivo scolastico come passare l’ultimo esame prima della laurea: conta la nostra preparazione, il nostro bisogno di successo ma anche la validazione che arriva dal contesto.

motivazione intrinseca

La motivazione si può dunque suddividere tra intrinseca ed estrinseca:

  • Motivazione intrinseca: proviene dal nostro mondo interiore. Il livello di gratificazione e soddisfazione, per esempio, che deriva dall’attività che stiamo compiendo così come il nostro bisogno di apprendere cose nuove. Seguendo la Multifaceted Theory of Intrinsic Motivation, esistono 16 diversi desideri alla base di questa categoria tra cui curiosità, efficacia, libertà, vendetta e amore.
  • Motivazione estrinseca: trae la sua forza da fattori esterni come il denaro, il desiderio di successo e il riconoscimento. Sulla motivazione estrinseca si basano tutti i programmi di Token Economy (vedi anche: Gamification)

Motivazione allo Studio

La motivazione allo studio è un argomento molto trattato perché il livello di abbandono scolastico è in crescita in diverse parti del mondo. Questo perché viviamo in una società che è sempre più abituata ad ottenere subito tutto ciò che desidera, senza sforzi eccessivi. Lo studio è una di quelle discipline dove servono impegno e costanza, oltre a un buon metodo e ad una buona concentrazione. Per lo studente è essenziale un continuo esercizio, anche nel momento in cui la materia non appassiona come dovrebbe (vedi anche: procrastinazione).

Per approfondire l’argomento è possibile leggere questo articolo sul metodo di studio: Metodo di Studio: Universitario, Superiori e Tecniche

Motivazione all’Apprendimento

Continuare a rimandare i propri impegni scolastici è pericoloso: potremmo non raggiungere il nostro obiettivo. Oltre al metodo di studio, ecco alcune regole base per aumentare la propria motivazione all’apprendimento:

  • Spegnere ogni dispositivo elettronico. Dal telefono al computer fino alla televisione, ogni dispositivo con connessione internet deve essere necessariamente spento o lontano dal luogo in cui studiamo. Se parte del materiale di studio si trova online, scarichiamo le slide necessarie e attiviamo la modalità aerea. Questo diminuirà le probabilità di distrarsi e perdere la concentrazione. Aiutiamo la nostra memoria di lavoro!
  • Darsi un limite temporale. Sia che si abbia l’intera giornata a disposizione per studiare, come accade durante l’università, o soltanto alcune ore del pomeriggio, diamoci un limite. Avere un confine temporale ci aiuta a dare il massimo, senza troppa ansia!
  • Modificare l’ambiente. Per poter studiare è necessario il giusto spazio, una scrivania e una seduta comode oltre alla giusta luminosità. Potrebbe sembrare secondario ma studiare sul letto, su una poltrona o su una sedia scomoda ha conseguenze negative sulla nostra attenzione e concentrazione.

motivazione

  • Organizzazione. Dilaga ormai la moda del bullet journal, dove organizzare giornata per giornata a seconda dei propri impegni. Un foglio di carta o un agenda sono sufficienti per suddividere ore e materiale da studiare, senza perdere tempo. Potrà sembrare esagerato ma definire in modo chiaro, aiuta a sforzarsi di più.
  • Confronto. Se si ha la possibilità, dedicare la parte finale dello studio al confronto con compagni di classe è particolarmente utile. Aiuta a comprendere meglio concetti poco chiari oppure ad apprendere nozioni da una prospettiva differente.
Lo sapevi che..

Non sempre una buona motivazione è sufficiente per raggiungere dei buoni risultati scolastici. Alcune persone possono avere delle vere e proprie difficoltà di apprendimento, come nel caso della dislessia.

Motivazione al Lavoro

La motivazione al lavoro, d’altra parte, è un altro grande argomento sempre connesso al precedente. Anche in questo caso la motivazione intrinseca si unisce a quella estrinseca perché contano la passione e l’amore verso il lavoro che facciamo, ma anche il contesto! La motivazione al lavoro consiste in quella spinta e forza interiore che ci porta a svolgere i nostri compiti in modo volontario, impiegando al massimo le nostre risorse sia fisiche che mentali con l’obiettivo di raggiungere le mete prefissate.

Spesso e volentieri, lavorando in un contesto (ad esempio di gruppo) che crea molto stress (es. mobbing, vedi anche bullismo sul lavoro), il rischio è quello di abbassare il proprio livello di concentrazione e non sentirsi più motivati ad andare avanti, come nel caso del burnout. Svolgere la propria mansione in un luogo sano e sereno è essenziale, per la vostra mente e il vostro corpo. Permette di migliorare la vostra produttività, la vostra competitività, l’autostima e il senso di autoefficacia.

Conta molto anche l’organizzazione e la gestione del tempo, soprattutto se il vostro compito richiede un’elevata responsabilità. Non fatevi prendere dal panico e cercate di suddividere al meglio impegni lavorativi ed esterni, senza ridurvi all’ultimo per consegnare un progetto o concludere un compito di una certa importanza.

Curiosità

La comunicazione assertiva è fondamentale per comunicare i propri bisogni e farli valere senza prevaricare sull’altro. Ecco come risolvere un conflitto in modo positivo!

Motivazione alla Psicoterapia

In un sito di psicologia, non si può non sottolineare il ruolo fondamentale che la motivazione riveste nei percorsi di psicoterapia. La persona che si rivolge ad uno psicologo (o psicoterapeuta) lo fa principalmente per due motivi:

  1. Avverte un disagio e cerca un modo per cambiare la propria situazione;
  2. Qualcuno dall’esterno lo vede in difficoltà e lo spinge a rivolgersi ad un esperto.

Nel primo caso stiamo parlando di motivazione intrinseca, nel secondo di motivazione estrinseca. Pare scontato, ma lo sottolineiamo: in contesto clinico la motivazione del cliente è fondamentale per la riuscita della terapia, soprattutto se stiamo parlando di approcci cognitivo comportamentali. Anzi, la motivazione intrinseca è il miglior fattore predittivo per la buona riuscita della terapia. Questo perché la persona invece in prima persona le proprie risorse nel percorso di miglioramento individuale che ha deciso di percorrere.

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Se manca questo elemento, tutta la prima parte del percorso di terapia è volto al potenziamento della motivazione intrinseca. Esistono dei veri e propri colloqui motivazionali che, attraverso tecniche come la bilancia decisionale, spronano a identificare i pro e i contro della propria situazione e a contemplare la possibilità di cambiare.

Motivazione alla Dieta

Quante volte sentiamo parlare dell’importanza della giusta motivazione per riuscire a mettersi a dieta e, poi, riuscire a mantenere la linea raggiunta? Nell’ambito dell’alimentazione la motivazione gioca un ruolo chiave. Lo stress e le pressioni quotidiane possono mettere a dura prova l’impegno nel mantenere il peso forma: la costanza è fondamentale sia per raggiungere che per conservare i risultati raggiunti con la dieta. Qualche consiglio su come mantenere alta la motivazione nella dieta?

  • Scegliere un obiettivo a lungo termine da raggiungere. Il peso ideale, magari.
  • Stabilire obiettivi a breve termine realistici. Un chilo alla settimana?
  • Segnare i traguardi raggiungi ad intervalli fissi, ad esempio tutti i lunedì od ogni 5 giorni. Pesarsi tutti i giorni non serve e può essere controproducente! La bilancia può segnare anche un chilo in più se il giorno prima si è mangiato qualcosa di troppo salato…
  • Non arrendersi davanti a piccoli intoppi: sgarrare ogni tanto fa bene all’umore, a patto che non diventi un abitudine. Inoltre, il corpo si abitua a ciò che mangiamo e alle quantità di cibo che ingeriamo. L’adattamento rallenta il processo di dimagrimento: mai mollare!
Approfondimento

Per approfondire l’argomento sui disturbi dell’alimentazione, vedi anche: Disturbi Alimentari: Cosa Sono, Cause, Anoressia, Bulimia, BED, Obesità e Cura.

Motivazione allo Sport

Infine, eccoci arrivati ad un altro argomento molto dibattuto di questi tempi: la motivazione nello sport. Dal principiante al professionista, la costanza di chiunque può vacillare. Sono due gli aspetti principali che promuovono l’impegno nell’attività fisica: i risultati che vengono raggiunti, ad esempio in termini di massa muscolare, e il divertimento che deriva dall’allenamento.

motivazione sport

Praticare sport all’aria aperta e/o in compagnia possono essere due trucchetti indispensabili per mantenere la giusta motivazione!

In ultimo, soprattutto per gli atleti professionisti, non va dimenticato che la motivazione indirizza contemporaneamente al raggiungimento del successo e all’evitamento dell’insuccesso. Si può essere, pertanto, stimolati all’allenamento sia dall’ “obiettivo del podio” sia dal tentativo di non sperimentare emozioni negative, come senso di colpa e vergogna.