Orgasmo Femminile: Cos’è, Tipi e Come raggiungerlo

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Orgasmo, il massimo grado di piacere. Parlare di sessualità inevitabilmente ci riporta a dibattere di quel grande mistero che è l’orgasmo. Cos’è? Come raggiungerlo? Queste sono domande che sorgono spontanee, soprattutto tra le ragazze più giovani che, alle loro prime esperienze, iniziano a scoprire la grande complessità di questo fenomeno. Non solo i partner maschili, ma anche molte donne ignorano tutt’ora diversi aspetti della propria dimensione sessuale che sono di fondamentale importanza per poterla vivere al meglio.

Secondo la definizione fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute sessuale è “uno stato di benessere fisico, emozionale, mentale e sociale in relazione alla sessualità; non è semplicemente l’assenza di malattia, disfunzione o infermità. Essa richiede un approccio positivo e rispettoso […] e prevede la possibilità di accedere a esperienze sessuali sicure e piacevoli, libere da ogni forma di coercizione, discriminazione e violenza“.

Tutte, quindi, hanno il diritto di godere della propria sessualità e di esserne appagate dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo e sociale. Questo significa che la semplice integrità anatomo-funzionale degli organi genitali non è una condizione sufficiente affinché si possa parlare di “salute sessuale”. Occorre un certo grado di soddisfazione. Vediamo come ottenerlo.

orgasmo femminile e arancia

Curiosità

Il 31 luglio in Italia si celebra la Giornata Mondiale dell’Orgasmo. Probabilmente a partire dal 2015, ma non sono chiari né l’origine di questa giornata né perché cada proprio in tale data.

Orgasmo Femminile, Cos’è?

L’orgasmo è un intenso evento psicofisiologico che coincide con il momento di massimo piacere erotico-sessuale. È solitamente raggiunto attraverso la stimolazione fisica del clitoride, con masturbazione, penetrazione o cunnilingus; ad una piccola percentuale di donne può essere sufficiente la sola eccitazione mentale. La maggior parte delle persone lo ha sperimentato almeno una volta nella vita e sa di cosa stiamo parlando, ma nonostante questo c’è ancora tanta confusione sull’argomento. Perché alcune donne fanno fatica a raggiungere l’orgasmo? L’orgasmo femminile è tanto diverso da quello maschile? Non raggiungere l’orgasmo equivale ad avere qualcosa che non va?

L’orgasmo è un’esperienza prettamente soggettiva rispetto al grado di piacere, di perdita di coscienza e di sensazioni che vengono sperimentate. La sessualità delle donne, come vedremo bene in seguito, è più complessa di quella dell’uomo perché maggiormente suscettibile alle variabili contestuali e psicologiche. Dipende molto anche dalla conoscenza che si ha del proprio corpo, sia in termini di anatomia che di fisiologia. Partiamo proprio da questi due aspetti.

Anatomia genitale femminile

L’anatomia genitale femminile è, per ovvi motivi, più nascosta di quella maschile e per questo generalmente meno conosciuta. In questa sede non approfondiremo tutta la struttura anatomica femminile: ci interessa fornire solo alcune informazioni utili che, per quanto fondamentali in termini di salute sessuale, spesso non sono possedute.

Vedi anche:

Vulva e Vagina

Partiamo col chiarire la terminologia corretta: la vulva è la parte esterna dei genitali femminili, mentre la vagina costituisce quella più interna. La vulva si compone di piccole e grandi labbra, porzione più esterna del clitoride, monte di venere e vestibolo.

vulva vagina

La vagina è un canale fibromuscolare chiuso e di lunghezza variabile tra i 9 e i 13 centimetri. Il fatto di essere chiusa, e non a diretto contatto con l’utero, comporta due aspetti importanti: tutto ciò che viene inserito all’interno (come assorbenti interni e sex toys) può essere in qualche modo recuperato; è possibile avere rapporti sessuali in gravidanza, salvo indicazioni mediche (vedi anche: aborto), perché non c’è rischio di provocare lesioni al feto con la penetrazione.

Curiosità

La differenza tra sterilità ed infertilità? Scoprila nell’articolo: Infertilità, Maschile e Femminile.

La vagina è collegata all’utero attraverso la cervice, o collo dell’utero, e permette il passaggio del flusso mestruale, dell’eiaculato maschile e del bambino durante il parto. Non è lo stesso canale utilizzato per il transito dell’urina: la vescica è posta al di sopra e il meato urinario (l’uretra femminile) è vicino ma ben distinto dall’ingresso della vagina.

Curiosità

La lubrificazione vaginale è prodotta solo in minima parte dalla secrezione di ghiandole: è principalmente un trasudato delle pareti vaginali. I cambiamenti ormonali correlati alla menopausa incidono su questo meccanismo e possono determinare situazioni di secchezza vaginale.

Le dimensioni contano?

Un altro aspetto molto importante da conoscere, che alleggerirebbe la vita a molti uomini, è che le dimensioni in realtà non sono così importanti come spesso si crede. Si, perché solo la vulva e il terzo più esterno della vagina sono altamente innervate e vascolarizzate. Ne deriva che il piacere femminile venga prodotto dalla sollecitazione di queste aree e non da un atto penetrativo profondo. In seguito vedremo quali sono i fattori che realmente incidono sulla soddisfazione femminile, come ad esempio un particolare movimento del bacino.

Curiosità

La credenza sull’importanza della dimensione peniena è favorita anche dall’uso del preservativo, che è prodotto volutamente di lunghezza maggiore rispetto a quella media del pene per poter essere indossato in sicurezza da chiunque. Non è necessario srotolarlo tutto per essere dei “veri uomini”.

orgasmo nella donna

Fisiologia dell’Orgasmo

La sensazione di piacere si sviluppa, quindi, a partire dalle zone più superficiali dei genitali. Eppure non è localizzata solo in quell’area, poiché tutto il corpo subisce delle reazioni fisiologiche durante l’attività sessuale che preludono l’arrivo dell’orgasmo. Il piacere è, infatti, un riflesso sensoriale-motorio associato a modificazioni neuroendocrine, somatiche e neurovegetative. Detto più semplicemente, si ha l’attivazione completa dell’organismo su tre livelli differenti.

Uno, come abbiamo appena visto, è quello genitale. In seguito a segnali cerebrali di piacere, si innescano processi di vasodilatazione e congestione genitale che preparano l’apparato genitale all’atto sessuale. In particolare, la vagina si lubrifica e si espande.

A livello periferico il corpo risponde allo stato di eccitazione con reazioni neurochimiche e vascolari, ad esempio l’aumento della sudorazione, del battito cardiaco, della salivazione e della vasodilatazione cutanea.

Tutti i cambiamenti fisiologici, sia genitali che periferici, sono prodotti da input inviati dalla corteccia cerebrale a tutto il corpo. Il cervello recepisce gli stimoli di interesse sessuale e li traduce in segnali che attivano il rilascio di specifici ormoni, dopamina e ossitocina, che inducono la risposta sessuale fisiologica.

Se la stimolazione (fisica e psicologica) è adeguata, la tensione sessuale cresce sempre più ed è possibile il raggiungimento dell’orgasmo. Quando le sensazioni sono al loro culmine, si verificano intensi spasmi e contrazioni muscolari del perineo e del pubococcigeo di breve durata che caratterizzano la fase orgasmica. In media si parla di circa 20 secondi di contrazioni ritmiche e involontarie dell’area genitale e dell’utero, a cui può essere associata l’emissione di fluidi, che permettono il rilascio della tensione accumulata. Ecco perché si avverte una sensazione di rilassamento post-coitale.

Curiosità

Durante l’orgasmo si ha una temporanea e parziale perdita di coscienza. È l’orgasmo femminile, più di quello maschile, ad essere soggetto a obnubilamento dello stato di coscienza. Tecniche di asfissiofilia, praticate nella sessualità non convenzionale del BDSM e delle parafilie, aumentano l’intensità del piacere provato.

Vedi anche: Ipersessualità: Criteri Diagnostici, Modelli Teorici, Cause e Terapia

Eiaculazione Femminile

Le sensazioni orgasmiche possono essere accompagnate, come abbiamo appena accennato, alla fuoriuscita di sostanze. È il fenomeno di eiaculazione femminile, il cosiddetto squirting (dall’inglese “fontana”). Non a tutte le donne capita di provarlo, anzi, pare che solo il 10-40% produca occasionalmente o frequentemente questa sostanza.

Di cosa stiamo parlando esattamente? Bella domanda, gli esperti non sono ancora arrivati ad una conclusione. Per ora sappiamo che probabilmente non ha origine vaginale, ma uretrale. Alcuni ritengono che sia la secrezione di alcune ghiandole, di Bartolini o Skene, mentre altri ritengono più probabile che sia un eccesso di lubrificazione vaginale o perdita di urina.

Ad ogni modo, sembra essere associato ad orgasmi particolarmente intensi, motivo per cui lo squirting è in genere molto apprezzato dall’universo maschile.

Curiosità

Il pavimento pelvico gioca un ruolo molto importante nella sessualità: tra le sue varie funzioni, contrae la muscolatura della zona genito-urinaria-anale durante l’orgasmo.

Sessualità Femminile: Modelli Teorici

Sin qui la sessualità femminile può sembrare un processo semplice e lineare, in cui si attraversano delle fasi sequenziali fino ad arrivare al momento di massimo piacere. In realtà non è proprio questo ciò che avviene nella donna.

piacere femminile

Fino a non molto tempo fa, si teorizzava che la sessualità femminile fosse molto simile a quella maschile e che seguisse un modello fasico e prevedibile definito “ciclo di risposta sessuale”. Sulla base dei cambiamenti che avvengono a livello genitale, autori come Masters e Johnson prima, e la Kaplan poi, ritenevano che la sessualità progredisse attraverso tappe sequenziali dal desiderio fino alla risoluzione.

Modello di risposta sessuale femminile di Basson

Negli anni 2000 Rosemary Basson ha proposto un modello di risposta sessuale femminile che meglio rappresenta la complessità della dimensione erotica nella donna. Rispetto all’uomo è, infatti, maggiormente influenzata da fattori psicosociali e ambientali. La donna ha bisogno di essere serena per poter raggiungere l’orgasmo: è fondamentale che il contesto in cui avviene il rapporto sessuale sia tranquillo nella dimensione spaziale e anche in quella relazionale. La presenza di pensieri negativi legati, ad esempio alla propria immagine corporea o a preoccupazioni in ambito lavorativo, sono di ostacolo nella propria intimità.

Un altro elemento centrale della sessualità femminile è il concetto di desiderio spontaneo e responsivo. Il genere femminile, più di quello maschile, è spinto ad intraprendere l’attività sessuale per motivi che vanno oltre la mera gratificazione fisiologica. Soprattutto quando la donna è impegnata in una relazione da qualche tempo, al bisogno di essere appagata fisicamente si affiancano quello di vicinanza affettiva e di condivisione di intimità. Per questo il desiderio può insorgere anche dopo la fase di eccitazione, in risposta ad una ricerca di contatto emotivo con il proprio partner. Desiderio ed eccitazione non sono, dunque, fasi disgiunte nella sessualità femminile.

Teoria freudiana del trasferimento

La maggior parte delle credenze errate sulla sessualità derivano dalla teoria freudiana del trasferimento di inizio 1900, secondo la quale esisterebbero due tipologie di orgasmo: clitorideo e vaginale. Secondo Freud, il primo sarebbe quello praticato da bambini e adolescenti, il cui destino era quello di trasformarsi in una forma di sessualità più matura: l’orgasmo vaginale, appunto. Questa teoria, che non si è mai poggiata su alcuna evidenza empirica, ha diffuso l’idea (ancora abbondantemente in circolazione) che esistano tipi di orgasmo differenti e che ci siano forme più o meno “sane” di vivere la propria sessualità.

Orgasmi Femminili: Tipi

Ad oggi sappiamo che il centro del piacere femminile è il clitoride e che tutti gli orgasmi sono prodotti da stimolazioni dirette o indirette di questa zona. Anche gli orgasmi vaginali e anali, ad esempio, dipendono dalla sollecitazione indiretta del clitoride. Il clitoride è un organo erettile (si, ha somiglianza fisiologica e anatomica con il pene) di cui è possibile vedere solo in una piccola parte: in realtà ha una forma a Y che abbraccia la vagina con branche profonde.

orgasmo clitorideo

Il clitoride è particolarmente ricco di terminazioni nervose che lo connettono ad altre aree, anch’esse altamente vascolarizzate: le grandi e le piccole labbra, il terzo esterno della vagina, la regione anale e uretrale. Si forma così una rete orgasmica, una zona molto sensibile agli stimoli sensoriali che, se sollecitati nel giusto modo, possono portare al culmine del piacere. È quella che attualmente viene chiamata zona CUV (clitoro-uretro-vaginale) e che ha sostituito il famoso ma inesatto “punto G” di cui avrete tutti sentito parlare. Il piacere femminile non è concentrato in un solo punto, infatti: dipende dall’interazione di queste zone che sono in relazione dinamica tra loro. Il tipo di stimolazione e lo stato ormonale producono delle relazioni differenti tra queste aree, che a loro volta danno origine a sensazioni eterogenee nella stessa donna nel corso della sua vita.

Curiosità

Sembra esserci una correlazione tra orientamento sessuale e soddisfazione sessuale: le donne lesbiche raggiungono l’orgasmo nell’86% dei casi, contro il 65% delle eterosessuali.

Vedi anche: Omogenitorialità lesbica

Orgasmo Clitorideo

È l’orgasmo per eccellenza, quello più intenso prodotto dalla stimolazione diretta del clitoride. La maggior parte delle donne raggiunge l’orgasmo in questo modo. La stimolazione può avvenire anche durante l’attività penetrativa del partner o della partner.

Curiosità

Esiste una categoria di sex toys ideata per la stimolazione specifica del clitoride: i suzionatori.

Orgasmo Vaginale

La vagina non ha strutture deputate al raggiungimento dell’orgasmo. Ricordiamo che ciò ha un motivo evolutivo: il canale vaginale deve in primo luogo permettere il passaggio di un bambino, per cui è bene che non sia troppo sensibile. Risponde, tuttavia, alle variazioni di pressioni. La penetrazione, che sia praticata con un pene, le dita o un sex toys, deve quindi stimolare in modo specifico le pareti della vagina per poter generare piacere nella donna. Sono fondamentali la giusta posizione e il movimento dell’oggetto penetrante per permettere l’orgasmo vaginale.

“Ognuna deve essere libera di vivere la sessualità a proprio modo e di pretendere il piacere durante la sessualità. Non dobbiamo sentirci sbagliate o diverse se non raggiungiamo l’orgasmo con la semplice penetrazione.”

Marina Cortese

Orgasmo Anale

Anche la penetrazione anale può favorire il raggiungimento dell’orgasmo. Per chi ha voglia di sperimentare, è una pratica sessuale che può regalare grandi soddisfazioni. È tuttavia necessario rispettare alcuni accorgimenti affinché il rapporto sia piacevole: il canale va lavato con appositi doccini ed è particolarmente indicato l’uso di lubrificanti a base di gel.

Curiosità

Alcune donne riescono a raggiungere l’orgasmo attraverso la sola stimolazione del capezzolo o di specifiche zone erogene. Non è molto comune, ma qualcuna ci riesce. Ciò rende l’idea di quanto siamo diverse le une dalle altre.

sessualità nella donna
Foto di Dainis Graveris su Unsplash

Orgasmo Femminile e Maschile: Differenze

L’orgasmo dell’uomo e della donna sono molto simili dal punto di vista cerebrale perché si attivano le stesse aree corticali. Fisiologicamente, le sensazioni e le modalità con cui si prova piacere differiscono. Quali sono le principali differenze tra orgasmo maschile e femminile? Durata, frequenza, intensità e localizzazione!

L’orgasmo femminile, come abbiamo già detto, ha una durata di circa 20 secondi e coinvolge l’intero corpo della donna, con sensazioni intense e profonde che si sviluppano a partire dal clitoride. Quello maschile dura meno, dai 3 ai 10 secondi, ed è localizzato a livello genitale. Inoltre, l’uomo ha più probabilità della donna di raggiungere l’orgasmo in tempi brevi: una manciata di minuti contro circa 20 minuti di stimolazione clitoridea e/o penetrazione. Tuttavia, l’uomo è vincolato dal periodo refrattario: prima di poter raggiungere nuovamente l’orgasmo, ha bisogno di un periodo di pausa. La donna, al contrario, ha la possibilità di sperimentare orgasmi multipli durante la stessa attività sessuale.

Curiosità

Come i comportamenti sessisti influiscono sulla sessualità? Per scoprirlo leggi l’articolo dedicato: Sessismo: Cosa Significa, Linguaggio e Oggettivazione Sessuale

Orgasmo: Come Raggiungerlo

Ed eccoci arrivati alla parte più interessante… Come fare per raggiungere l’orgasmo? Partendo dalla considerazione che ogni donna è diversa e prova piacere in modo estremamente soggettivo, è comunque possibile identificare alcuni fattori che aumentano la probabilità di raggiungere la massima soddisfazione sessuale.

  • I preliminari sono fondamentali e non vanno mai dimenticati: servono per creare atmosfera, aumentano desiderio ed eccitazione e preparano il corpo all’attività sessuale.
  • Per favorire la penetrazione, sono molto utili i lubrificanti. Ne esistono di diversi tipi, da quelli acquosi ai gel più o meno densi, in base all’utilizzo che si intende farne. Servono sostanzialmente a ridurre l’attrito della penetrazione e, quindi, prevenire possibili lesioni e dolore.
  • Ci vuole la giusta stimolazione! Il classico movimento “avanti e indietro” viene imparato dai maschi con la masturbazione e la visione di materiale erotico, ma non è una stimolazione funzionale per la donna. Provoca molto più piacere il basculamento del bacino, che stimola la vagina in vari punti attraverso meccanismi pressori diversi. Ovviamente, come abbiamo già visto prima, la penetrazione deve essere accompagnata dalla stimolazione del clitoride per permettere il raggiungimento dell’orgasmo per molte donne.
  • Introdurre elementi di novità permette di mantenere viva la passione e incrementare l’interesse per la sessualità. Si possono provare nuovi giochi erotici, sex toys, posizioni… Largo alla fantasia!
Importante

La propria salute sessuale va monitorata periodicamente attraverso controlli medici regolari.

“Non c’è un modo giustO per raggiungere l’orgasmo. Qualsiasi cosa funziona, va bene.”

Silveberg

Perché non raggiungo l’orgasmo?

Alle volte può capitare di non raggiungere l’orgasmo, ma spesso questi episodi sono passeggeri ed occasionali. Solo una piccolissima percentuale di donne, infatti, ha problemi sessuali persistenti di anorgasmia. I motivi per cui non si riesce a provare il massimo piacere durante l’attività sessuale possono essere sostanzialmente di due tipi: fisici o psicologici (o misti).

ragazza con rosa rossa

Fattori fisici

Dal punto di vista fisico, una possibilità è legata alla mancanza di conoscenza adeguata dell’anatomia: essere convinte di dover raggiungere l’orgasmo con la sola penetrazione, ad esempio, può portare a non stimolare a sufficienza il clitoride. Anche la rotazione del pavimento pelvico facilita in questo senso. Bisogna trovare la tecnica più adatta alla propria persona.

Il tipo di anticoncezionale influisce, inoltre, sulla funzionalità sessuale: tutti gli ormoni che si assumono, con la pillola per esempio, incidono sul desiderio sessuale e sulla capacità orgasmica.

Il dolore è un altro dei principali ostacoli alla sessualità: che sia dovuto al sesso e quindi localizzato in area genitale oppure di altra natura (traumatico, cronico, acuto…), la sofferenza fisica intralcia la possibilità di lasciarsi andare e limita le attività che si possono svolgere.

Infine, non va dimenticato che anche eventuali disfunzioni sessuali maschili possono contribuire al mancato raggiungimento dell’orgasmo. Pensate a problematiche di erezione o eiaculazione precoce, ad esempio.

Fattori emotivi e psicologici

Il benessere emotivo e psicologico è altrettanto fondamentale, come spiega anche Basson. Problemi personali e nelle dinamiche di coppia si ripercuotono inevitabilmente sulla dimensione sessuale.

Le situazioni di disagio psicologico che causano maggiori difficoltà in questo senso solo quelle relative all’ansia e all’umore, come nel caso della depressione, del lutto o del PTSD, perché innescano delle modificazioni a livello ormonale e corticale. Anche periodi di forte stress, come situazioni di burnout, possono ovviamente produrre delle momentanei arresti dell’attività sessuale, soprattutto per la diminuzione del desiderio sessuale. Di minore impatto, ma non da sottovalutare, sono tutte quelle variabili legate all’autostima della donna, come la percezione della propria immagine corporea, o le credenze errate sulla sessualità. Tali idee disfunzionali vengono continuamente veicolate nella nostra società, a partire dall’immagine irrealistica e stereotipata che viene fornita della donna nei film porno.

Ulteriori fattori che incidono sul benessere psicoaffettivo sono le esperienze negative passate o traumi di tipo sessuale, come abusi o molestie.

Vedi anche: Sex Offender.

Anche l’educazione sessuale ricevuta durante l’infanzia condiziona il rapporto con la propria sessualità: crescere in un ambiente educativo molto rigido può portare a sviluppare dei tabù su alcune pratiche sessuali, diminuendo la propensione alla dimensione sessuale. Si impara molto all’interno del legame di attaccamento dai propri carevigers.

Infine, il clima affettivo all’interno della relazione impatta sia sul desiderio di intraprendere un rapporto sessuale sia sull’effettiva possibilità di raggiungere l’orgasmo. Problemi di comunicazione e conflitti interni alla coppia sono gli ostacoli principali in questo senso. Ci deve essere attrazione fisica e mentale nei confronti del partner o della partner, oltre che intesa sessuale, raggiungibile attraverso la condivisione delle proprie fantasie e preferenze sessuali.

Anorgasmia

L’anorgasmia, altrimenti detta disturbo dell’orgasmo femminile, è una condizione patologia caratterizzata da significativi cambiamenti nelle dinamiche orgasmiche. Può riguardare un ritardo, l’infrequenza o l’assenza di orgasmo, oppure la riduzione della sua intensità. Deve perdurare per almeno 6 mesi e presentarsi in tutti, o quasi, i rapporti sessuali. Può essere primaria o secondaria, a seconda che insorga successivamente o che sia sempre stata presente fin dal primo rapporto. Si distingue anche tra disfunzione generalizzata o situazionale, se si verifica sempre od occasionalmente. L’anorgasmia può dipendere dai fattori fisici e psicologici che abbiamo visto poco fa, oltre che dall’assunzione di alcuni farmaci.

Quando si sospetta la presenza di una disfunzione sessuale o si avvertono delle difficoltà nella propria intimità, è possibile rivolgersi ad esperti del settore. La figura professionale specializzata nel trattamento di queste problematiche è il sessuologo, un medico o uno psicologo che hanno portato a termine un percorso di formazione specifica in ambito sessuologico.

Curiosità

In alcune circostanze, i percorso di medicalizzazione di persone intersex possono determinare impossibilità di provare piacere e, di conseguenza, impedire il raggiungimento dell’orgasmo.

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