Ikigai e Psicologia: Ricerca della Felicità ed Eterna Giovinezza

Indice

L’ikigai è la propria raison d’être (la propria ragione d’essere), letteralmente significa “ragione d’essere e di esistere”. È costituito da iki, “vita”, e gai, “valore”, e dunque rappresenta lo scopo primario della propria esistenza e della propria felicità. Può essere interpretato, per esempio, come quel motivo che ci spinge ad alzarci dal letto la mattina o il dedicarsi con entusiasmo alla propria quotidianità.

Ognuno custodisce interiormente il proprio ikigai, che si nasconde, secondo la cultura giapponese, nella parte più profonda di noi stessi. Alcune persone lo hanno già riconosciuto mentre altre non ne sono ancora consapevoli e a conoscenza, ma è comunque dentro di loro, va soltanto ricercato con pazienza.

Con sorpresa, durante delle ricerche, l’ikigai è stato individuato come l’ingrediente segreto della longevità. Vediamo quindi di seguito in che senso la nostra ragione di vita è così importante proprio per vivere a lungo. Attenzioneremo alcuni particolari storici legati all’ikigai e l’applicazione in psicologia.

L’isola Okinawa e i suoi centenari

Okinawa è un’isola giapponese divenuta nota per la massiccia quantità di centenari: tra i suoi abitanti, si contano più di ventiquattro centenari ogni centomila isolani. Si tratta di un valore decisamente più alto della media di tutte le altre zone del mondo. Héctor García, blogger esperto di cultura giapponese, e Francesc Miralles, giornalista esperto di psicologia e spiritualità, hanno condotto degli studi durati anni direttamente su quest’isola (Cfr. García H., Miralles F., Il metodo ikigai, I segreti della filosofia giapponese per una vita lunga e felice, Rizzoli 2018).

In particolare, i due studiosi si sono fermati a osservare la vita a Ogimi, luogo conosciuto anche come “il villaggio dei centenari”. La longevità è risultata dalla combinazione di più fattori: una vita semplice immersi nella natura, un’alimentazione sana e semplice, una dedizione a curare l’amicizia e in generale i rapporti umani e, più sorprendentemente, la costante attenzione verso il proprio ikigai. Osserviamo adesso tutti questi fattori più da vicino, attenzionando in particolar modo le scoperte dei ricercatori legate all’ikigai.

Ikigai

Contatto con la natura e movimento continuo

Gli abitanti di questa particolare isola giapponese passano molto del loro tempo quotidiano all’aria aperta, soprattutto occupandosi di coltivare i loro terreni per produrre prodotti a km 0. Infatti, come approfondiremo successivamente, la dieta di queste persone è un loro tratto caratteristico e si basa sul consumare alimenti naturali, semplici e dalle tante qualità benefiche.

Anche il movimento “dolce”, cioè leggero e non sfiancante, rappresenta una costante della vita di questi isolani. Gli abitanti di Okinawa, e soprattutto del villaggio di Ogimi attentamente osservato da García e Miralles, camminano spesso, vanno nell’orto a strappare erbe e coltivare, partecipano alle attività comunitarie come il karaoke e le festicciole.

Non praticano nessuno sport in particolare ma stanno costantemente in movimento per portare avanti le attività di ogni giorno. Tra gli esercizi svolti, hanno un posto d’onore discipline orientali che si concentrano sul riequilibrare l’anima, il corpo e la mente, così come la mindfulness. Le pratiche preferite sono lo yoga, il tai chi e il qigong.

Il tai chi, per esempio, allevia l’osteoporosi, favorisce la circolazione del sangue, migliora il tono muscolare e rallenta il Parkinson, protegge da stress e depressione influenzando positivamente a livello emotivo. Insomma, tutte queste tecniche rappresentano un elisir di lunga vita.

Alimentazione ikigai

Tra i detti più diffusi a Okinawa, troviamo hara hachi bu che significa “la pancia, all’80%”. Ciò vuol dire che, secondo la saggezza del posto, bisogna mangiare fino a sentire lo stomaco pieno per l’80% evitando quindi di abbuffarsi e costringersi poi a una digestione lunga e sfiancante. La dieta qui è ricca di tofu, patate dolci, pesce (almeno tre volte a settimana) e tantissime verdure.

I pasti vengono poi serviti dividendo le pietanze in tanti piccoli piatti che, così presentati, aiutano a mangiare meno. Anche per questo, gli abitanti tendono ad avere un fisico asciutto, assumendo circa 1800-1900 calorie al giorno con un indice di massa corporea compreso tra 18 e 22 (contro il valore medio di 26/27 degli Stati Uniti).

La dieta di Okinawa è stata definita come miracolosa ed è quindi utile conoscere i quindici alimenti fondanti di questa alimentazione che sono ricchi di antiossidanti: tofu, miso, tonno essiccato, carote, goya (un ortaggio verde), kombu (un’alga), cavolo, nori (un’alga), cipolla, germogli di soia, hechima (ortaggio molto simile al cetriolo), fagioli di soia, patate dolci, peperoni, tè sanpincha.

Il tè sanpincha è il più caratteristico dei prodotti consumati sull’isola di Okinawa. È la bevanda maggiormente diffusa ed è un misto di tè verde e fiori di gelsomino. Secondo uno studio di Hiroko Sho dell’Università di Okinawa, questo particolare tipo di tè abbassa i livelli di colesterolo presente nel sangue.

Oltre ad abbassare i livelli di colesterolo, ha anche effetti antiossidanti, riduce il rischio di infarto, rafforza il sistema immunitario, aiuta ad alleviare lo stress. Insomma, gli effetti benefici sulla nostra salute sono tantissimi ed è quindi una bevanda consigliatissima dagli esperti.

Ikigai

Amicizia e rapporti umani

I rapporti con gli altri e l’attenzione verso la propria comunità hanno un posto centrale nella vita degli abitanti di Okinawa. A volte, doversi aiutare a vicenda diventa così importante che rappresenta proprio l’ikigai di molte persone, spronate nella loro quotidianità dalla voglia e dalla gratificazione di aiutare gli altri. Ci si dedica a tantissime attività sociali – che, tra l’altro, hanno anche il beneficio di tenere lontani dalla tv e attività simili – che si articolano attorno ai centri comunitari.

Diversi sono i settori d’interesse – cultura, feste, attività sociali, longevità – e c’è una persona, che funge da presidente, a capo di ognuna di esse. Di frequente, ci si imbatte  in feste di compleanno, festival con bande musicali del posto, danzatrici e bancarelle di alimenti, a riprova dell’importanza che viene data al festeggiare i buoni avvenimenti e allo stare in compagnia, divertendosi e aiutandosi a vicenda.

Fattori che ostacolano la longevità

Parlando, invece, di invecchiamento precoce pare che sia legato a diversi fattori, tra cui lo stress. Nei periodi di particolare crisi, il corpo pare risentirne e logorarsi molto di più rispetto ai periodi calmi, in cui siamo rilassati. L’American Institute of Stress ha addirittura rilevato che lo stress è la causa più diffusa della maggior parte dei nostri problemi di salute.

Lo stress, però, va distinto in due modi. Possiamo riferirci all’eustress che è uno stress positivo, aiuta la nostra mente a tenersi lucida e il nostro corpo attivo e pronto all’azione. E poi abbiamo invece il distress che è lo stress negativo, è estenuante provocando stanchezza eccessiva e spossatezza, causato per esempio da stati di ansia e/o depressione, perdita del lavoro, fine di una relazione e via dicendo.

Ricapitolando, l’eustress è una cosa positiva, perché significa che ci stiamo occupando di qualche sfida concedendoci di crescere e mantenendo allenati il corpo e la mente. Al contrario, il distress continuo ed eccessivo va evitato, anche per evitare l’invecchiamento precoce del nostro organismo. Secondo Friedman, professore di psicologia della University of Columbia, pare che la via di mezzo sia la scelta migliore.

Infatti, i suoi studi hanno dimostrato che le persone con moderati livelli di stress, capaci di accettare le sfide e lavorare con concentrazione, vivevano più a lungo di chi invece aveva scelto uno stile di vita totalmente tranquillo. La giusta quantità di stress può addirittura aiutare la qualità e la durata della nostra vita.

La sedentarietà è un altro dei nemici della giovinezza. Stare troppo spesso seduti causa un indebolimento del tono muscolare e delle capacità respiratorie, fa aumentare l’appetito e ci ostacola nel compiere attività stimolanti. Inoltre, la sedentarietà incentiva ipertensione, disturbi alimentari, malattie cardiovascolari, osteoporosi e anche alcune tipologie di cancro.

Alcuni studi recenti evidenziano anche che la sedentarietà deteriora i telomeri delle cellule immunitarie, portando poi a un invecchiamento delle cellule dell’intero organismo. È quindi essenziale porsi come obiettivo la sostituzione dello stile sedentario con una vita più attiva che comporti un miglioramento di salute fisica e mentale.

Dormire male è un altro ostacolo alla longevità. Al contrario, dormire bene è un vero e proprio rimedio antiaging. Tra le altre cose, dormire bene permette di produrre melatonina, un ormone naturalmente presente nel nostro organismo. La melatonina ha un forte potere antiossidante e, inoltre, rafforza il sistema immunitario, protegge contro il cancro, incentiva la produzione di insulina, ritarda la comparsa dell’Alzheimer, previene l’osteoporosi, combatte i disturbi cardiovascolari.

 

 

Curiosità

Ecco alcuni consigli per dormire bene dall’Associazione giapponese per la salute nervosa:

  • Prima di andare a dormire, non svolgere attività che alterino l’organismo come guardare la tv, usare pc o altri schermi a partire da tre ore prima di andare a dormire.
  • Non ingerire caffeina a partire da dieci ore prima di andare a dormire.
  • Cenare almeno tre ore prima di andare a coricarsi e non mangiare poi più nulla.
  • Costituire una routine che favorisca il momento di andare a letto, come per esempio fare un bagno caldo, e fare subito dopo un paio di minuti di stretching.
  • Prima di andare a dormire, ridurre l’illuminazione della stanza in cui siamo.
  • Ringraziare per la giornata appena conclusasi.
  • Se si fa fatica ad addormentarsi, allora respirare intensamente e contare ogni ispirazione ed espirazione fino ad arrivare a cento.

Fattori che preservano la giovinezza

Secondo molti studiosi, per aiutare il mantenimento della giovinezza del corpo dobbiamo avere una mente attiva e un atteggiamento sfidante e propositivo nei confronti degli ostacoli che caratterizzano le nostre esistenze, proprio come i centenari giapponesi.

Secondo uno studio condotto dalla Yeshiva University, sono fondamentali l’atteggiamento di positività, che permette di accettare le sfide in modo costruttivo, e la spiccata profondità emotiva, che garantisce una buona gestione delle emozioni.

Anche l’atteggiamento stoico, cioè il mantenimento della serenità di fronte alle difficoltà, riduce i livelli di ansia e stress favorendo, dunque, il prolungamento della giovinezza.  Inoltre, evitare l’edonismo, cioè la soddisfazione immediata e ripetuta di capricci e voglie, aiuta a posticipare l’invecchiamento (si pensi per esempio all’evitare di mangiare sempre qualsiasi cosa di cui si abbia voglia, che potrebbe portare a un malsano nutrimento).

Dall’ikigai alla logoterapia

Abbiamo detto che l’ikigai rappresenta la propria raison d’être. C’è un tipo particolare di terapia, messa a punto dal neurologo, psichiatra e filosofo austriaco Viktor Frankl, che si basa sul trovare dei motivi per vivere e, quindi, nella ricerca del proprio ikigai. La logoterapia incoraggia il paziente a individuare quello che è il senso della sua stessa vita e usarlo a proprio vantaggio per affrontare le nevrosi. Inseguire il proprio destino avendo delle motivazioni e degli obiettivi chiari ed entusiasmanti, aiuta a superare i traumi del passato, ad affrontare gli ostacoli con perseveranza e determinazione e, dunque, ad andare avanti.

5 passaggi della logoterapia

La logoterapia può essere riassunta in un processo caratterizzato da cinque passaggi:

1.     Il paziente percepisce un senso di vuoto, ansia o frustrazione.

2.     Il terapeuta lo esorta a concentrarsi sulla sua necessità e sul desiderio di avere una vita che sai ricca di significato.

3.     Il paziente individua il senso della propria esistenza o, nello specifico, di quel preciso momento.

4.     Il paziente sceglie di accettare o meno il proprio “destino”, facendo leva sulla propria volontà e decidendo se inseguire la propria passione.

5.     La volontà di inseguire la propria passione porta a uno slancio vitale che lo aiuterà nel superamento di dispiacere ed eventuali ostacoli.

Frankl ha fatto esperienza di tutto il processo da lui successivamente messo a punto per i suoi pazienti durante la prigionia nel campo di concentramento di Auschwitz. Il suo metodo nasce da un’esperienza di vita logorante e traumatica e mostra quanto potente possa essere l’individuazione del proprio ikigai e il successivo inseguimento delle proprie passioni come stile di vita.

A ogni modo, Frankl non vede la frustrazione esistenziale (cioè la temporanea mancanza di un senso nella propria vita) come un’anomalia o sintomo di nevrosi, ma, anche in senso positivo, come uno stimolo a modificare qualcosa nell’andamento della propria esistenza. La logoterapia, infatti, considera la frustrazione non come malattia mentale o sintomo ma come una sorta di angoscia spirituale capace di cambiare il destino delle persone.

Questo particolare approccio risulta essere molto interessante se osservato in parallelo al vuoto esistenziale tipico della società moderna dove ognuno di noi finisce per mettere da parte i propri reali desideri e le proprie autentiche aspirazioni per inseguire ciò che viene imposto dagli altri.

Questo vuoto si acuisce sempre più e si prova a riempirlo con il potere economico, il piacere fisico o lo stordimento mentale tramite metodi illeciti. È proprio in questi casi che diventa fondamentale guardare dentro di sé, scoprirsi e individuare il senso della propria esistenza per eliminare la frustrazione dovuta a obiettivi superflui e sostituirla con delle sfide realmente motivanti e benefiche, lasciandosi aiutare anche dalla terapia psicologica.

Per concludere, citiamo le dieci regole dell’ikigai che García e Miralles hanno raccolto ispirandosi agli anziani di Ogimi e alla loro saggezza:

1.     Resta sempre attivo, non andare mai in pensione.

2.     Prendila con calma.

3.     Non mangiare fino a scoppiare.

4.     Circondati di buoni amici.

5.     Rimettiti in forma per il tuo prossimo compleanno.

6.     Sorridi.

7.     Ritrova il contatto con la natura.

8.     Ringrazia.

9.     Vivi il momento.

10.  Segui il tuo ikigai.

2 risposte

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