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LGBT, Comunità: Significato della Sigla, Storia del Pride e Diritti

Indice

Comunità LGBT+, facciamo un po’ di chiarezza. LGBT e Gay Pride sono termini che sentiamo ormai abbastanza di frequente a livello mediatico. Spesso, tuttavia, il loro utilizzo è approssimativo e nasconde la mancanza di una completa consapevolezza di queste realtà. Ebbene sì, esiste un mondo al di fuori della cosiddetta “sessualità nella norma”: non tutti condividono un orientamento eterosessuale o un’identità sessuale conforme al proprio genere. Questo non può più essere motivo di discriminazione, come del resto non avrebbe mai dovuto esserlo. Il modo più efficace per combattere pregiudizi e atteggiamenti discriminatori (vedi anche: bullismo) è quello di informarsi per comprendere anche ciò che è diverso da noi. Cominciamo da qui e vediamo insieme quali sono le principali minoranze di genere e il percorso di affermazione dei loro diritti che si concretizza nelle manifestazioni del Pride.

Bandiera LGBT+

Curiosità

Il simbolo più famoso della comunità LGBT+ è la bandiera arcobaleno. Esistono altre 27 bandiere che rappresentano i singoli gruppi, sia riguardo allo specifico orientamento sessuale che alla loro identità culturale.

LGBT: Significato e Comunità

Che significato ha la sigla LGBT+? “Comunità LGBT+” è una sorta di termine-ombrello che si riferisce a tutte le persone con un’identità sessuale non conforme ai modelli culturalmente condivisi. Per capirci, il modello di sessualità culturalmente condiviso nel mondo occidentale è quello di maschio o femmina che si sente maschio o femmina in relazione al proprio sesso e che è eterosessuale, ovvero attratto dal genere opposto al proprio. Il ragionamento dicotomico maschio/femmina o etero/omosessuale non è realistico né tantomeno esaustivo perché l’identità sessuale è estremamente personale e può variare da persona a persona, oltre che nel corso della sua vita.

comunità lgbt
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Da circa 50 anni sta evolvendo la consapevolezza che la sessualità sia qualcosa di fluido e non binario. Questo concetto si concretizza nella realtà della comunità LGBT+, in cui ogni lettera riguarda una diversa sfaccettatura della sessualità. Con il tempo sono state aggiunte altre lettere che sono spesso rappresentate con “+” allo scopo di tenere in considerazione tutte le diverse identità sessuali mantenendo comunque semplicità nella sigla. Attualmente l’acronimo completo è LGBTQIAPK.

Curiosità

Per approfondire l’argomento sull’identità sessuale puoi dare uno sguardo anche a questo articolo: Sessualità e Identità Sessuale.

L e G, omosessualità

Le prime due lettere sono forse le più conosciute e si riferiscono alle persone con orientamento omosessuale: L, lesbica e G, gay. Significa che c’è attrazione, sia di natura sessuale che romantica, verso altri membri del proprio genere sessuale. È importante non confondere orientamento e attrazione sessuale con il comportamento: si possono avere dei rapporti sessuali con individui del proprio sesso anche senza essere necessariamente gay o lesbiche come, al contrario, si può essere omosessuali ed avere relazioni di tipo eterosessuale.

LGBT Gay Pride

Curiosità

Le persone gay e lesbiche hanno una soddisfazione sessuale mediamente più elevata rispetto alla popolazione etero: hanno più probabilità di raggiungere l’orgasmo. Strumenti utili nella sessualità LGBT sono alcuni sex toys. Scopri quali! Sex Toys e Lubrificanti: Giochi Sessuali di Coppia e in Autoerotismo

B, bisessualità

La B indica la possibilità di essere bisessuale, ovvero di provare attrazione per persone appartenenti sia al proprio genere che alla categoria opposta. I bisessuali, tra le minoranze sessuali, sono quelli maggiormente soggetti a pregiudizi e discriminazioni perché nel pensiero comune appaiono come quelli “indecisi”, oppure “prima etero e poi gay”. La bisessualità è un orientamento sessuale realmente esistente in cui si ama una persona o l’altra indipendentemente dal suo genere sessuale.

T, transgender

La lettera T sta per trangender. Queste persone sentono di non appartenere alla categoria sessuale in cui la società gli impone di identificarsi. Possono decidere, di conseguenza, di esprimere l’appartenenza al proprio genere assumendo un aspetto che sentono maggiormente proprio, con vestiti e comportamenti che meglio si adattano a loro. Ad esempio, una persona che ha organi geniali maschili, può sentire di essere uomo (visione culturalmente condivisa) oppure donna e, addirittura, collocarsi in entrambe o in nessuna delle categorie di genere. La testimonianza di Bianca in questo senso può essere utile per chiarire qualche idea: Blog di Simiula.

Curiosità

Se stai cercando qualche informazione in più sull’argomento, ti consigliamo di esplorare il portale infotrans.it.

In alcuni casi, questi soggetti possono decidere di affrontare un percorso di medicalizzazione, di tipo ormonale o chirurgico, per modificare i propri organi genitali e acquisire caratteristiche sessuali secondarie tipiche dell’altro genere. È corretto parlare di persone transessuali solo quando hanno compiuto un transizione medica chirurgica. Il processo di transizione è più complesso di quanto si immagina comunemente, perché i cambiamenti non avvengono solamente sul piano fisico, ma anche nella dimensione psicologica e in quella sociale-relazionale.

Transgender, Travestitismo e Drag

Apriamo e chiudiamo una piccola parentesi per poter fare un ulteriore chiarimento. Non confondiamo le persone transgender con drag e travestiti!

Le Drag Queen sono uomini gay che vestono i panni di donna per esibirsi negli spettacoli. L’equivalente femminile prende il nome di Drag King. La Drag è un lavoro e, benché possa risultare divertente per le persone che decidono di svolgerlo, non significa che vi sia il desiderio di fingersi o diventare donna nella vita di tutti i giorni.

Curiosità

Per celebrare il Pride 2018, alcune Drag hanno indossato dei vestiti realizzati con prodotti Ikea. L’idea è sicuramente originale.

I travestiti sono soggetti con una parafilia, ovvero con un interesse sessuale atipico. Essi sperimentano eccitazione sessuale nell’indossare i panni dell’altro sesso: non lo fanno per fare spettacolo né perché sentono di appartenere ad una categoria di genere diversa da quella attribuita per nascita.

Q, queer

La Q di queer indica più in generale tutte quelle persone che si dichiarano in disaccordo con la tradizione visione della sessualità eteronormativa e che preferiscono non etichettarsi in nessun modo. Possono essere individui trans, gay, intersex e così via, ma poco importa: la sessualità è solo una parte di ciò che siamo, una componente della nostra identità più generale. Vista in quest’ottica, perde di senso definirsi solamente sulla base di un’unica caratteristica.

Il termine “queer“, traducibile in italiano come strano o eccentrico, è stato adottato dalla comunità LGBT+ come una sorta di sfida a livello sociale. Negli anni ’90, infatti, questa parola veniva usata con accezione negativa per indicare le persone “fuori dagli schemi”. Ad oggi ha il duplice significato di negazione e opposizione al concetto di sessualità binaria e normativa.

LGBT Queer no labels

I, intersessualità

I di intersessualità. Questa lettera fa riferimento alle persone che hanno caratteristiche fisiche diverse da quelle tradizionalmente associate al sesso maschile e femminile. Come per le altre dimensioni della sessualità, anche il sesso si colloca all’interno di uno spettro, in cui maschio e femmina sono solo gli estremi di un continuum che conta circa 40 variazioni. Come è possibile? Pensate che ognuno di noi ha una propria conformazione data dall’interazione tra gli aspetti genetici (cromosomi), anatomici (gonadi e genitali) e ormonali. Questo, alle volte, può comportare l’espressione di caratteri sessuali non definibili esclusivamente come maschili o femminili.

Fino a non molto tempo fa si tendeva ad intervenire chirurgicamente per “correggere” le variazioni di natura fisiologica e collocare il bambino in una specifica categoria, maschile o femminile. Si pensava che un intervento precoce avrebbe evitato l’insorgenza di problematiche  sociali e psicologiche a causa della peculiarità sessuale. In realtà, sono state proprio queste pratiche a produrre in molti casi forte disagio psicologico, creando un corpo che la persona non riconosce come proprio. Per questo motivo si parla più correttamente di “sesso attribuito alla nascita” e non di sesso biologico.

Curiosità

XXY (2007) e Arianna (2015) sono due film italiani che raccontano la storia di adolescenti intersessuali, con due prospettive completamente diverse.

A, asessualità

La A sta per asessualità. L’asessuale è una persona che non prova attrazione sessuale per nessuno. Può sembrare poco realistico, ma è così e circa l’1% della popolazione italiana lo è. La confusione maggiore deriva dal fatto che essere asessuale non significa precludersi relazioni sentimentali o attività sessuali, perché abbiamo detto anche prima che l’attrazione non va confusa con il comportamento. È possibile essere innamorati e praticare la sessualità per il piacere che deriva dallo stare insieme e condividere l’intimità. Le persone asessuali possono, dunque, non essere interessate al sesso di per sé e avere meno fantasie a riguardo, ma praticarlo comunque.

LGBT ragazza arcobaleno

Curiosità

Si riscontra una maggiore varianza di genere nelle persone nello spettro dell’autismo rispetto alla popolazione generale, con tassi di disforia più elevati e tendenza prevalente per omosessualità, bisessualità e asessualità.

P, pansessualità

La P riguarda il concetto di pansessualità. Al contrario degli individui asessuali, le persone pansessuali possono provare attrazione affettiva e sessuale per chiunque, indipendentemente dal suo genere. È un concetto che va oltre quello di bisessualità perché prescinde dalle etichette di genere: il partner viene scelto non sulla base delle caratteristiche sessuali, ma per la personalità e il carattere. Di conseguenza, l’attrazione può essere rivolta a persone di qualsiasi minoranza di genere, come trans e intersessuali.

Curiosità

Ah, l’amore! Scopri quanti modi ci sono per viverlo! Leggi anche: Amore, Sesso e Relazioni

K, kinky

L’ultima lettera della comunità LGBT+ è la K di Kinky. Questo termine indica l’insieme delle pratiche sessuali non convenzionali volte ad intensificare la sensazione di piacere. Comprende tutte le attività e i giochi erotici estremi come quelli descritti in “Cinquanta sfumature di grigio”, quali BDSM (Bondage, Dominio, Disciplina, Sadismo e Masochismo) o giochi di ruolo con uso di oggetti.

Attualmente la K non è ancora riconosciuta nel panorama italiano perché alcuni ritengono, in quanto pratiche non convenzionali e non orientamento di genere, che non sia adatta ad essere inserita all’interno del gruppo di minoranze sessuali.

Curiosità

Il contrario di sesso kinky? È il sesso vanilla. È chiamato così come il gusto di gelato più tradizionale, quello alla vaniglia.

Importante! La sessualità non convenzionale non va confusa con quella deviante. Nel primo caso, infatti, si parla di interessi sessuali particolari e condivisi solo da una parte della popolazione. La sessualità deviante, invece, è tipicamente criminale: danneggia la salute sessuale di un’altra persona, quindi il suo benessere psicofisico. Chi commette reati a sfondo sessuale, ovvero qualunque forma di molestia e di violenza sessuale, rientra nella categoria dei sex offender.

Pride, Orgoglio LGBT

Le persone della comunità LGBT+ sono state per molto tempo discriminate a causa della loro appartenenza a gruppi di minoranze di genere e purtroppo ancora oggi subiscono quotidianamente aggressioni più o meno evidenti.

Vedi anche: Sessismo

Per loro, l’identità di genere non è motivo di vergogna, bensì di orgoglio. Ogni anno si riuniscono in una serie di manifestazioni che coinvolgono diverse città, italiane e nel mondo, che si chiamava in origine Gay Pride. Ora è conosciuto semplicemente come Pride per garantire la massima inclusività a tutti i membri della comunità LGBT+.

Il 27-28 giugno si tiene la manifestazione principale, in ricordo dei moti di Stonewall da cui tutto è partito, ma le date sono numerose e sparse per tutto il periodo estivo. Il Pride è un’onda che riempie le strade di persone che rivendicano i loro diritti e che, soprattutto, che cercano di aumentare la consapevolezza delle loro realtà e sensibilizzare al fenomeno dell’omofobia. Il motto è “Love is Love“.

Love is Love Pride

L’anno scorso, a causa della situazione di emergenza sanitaria per il Covid-19, tutti i raduni sono stati cancellati per evitare assembramenti. Il Pride si è tenuto in modalità online il 27 giugno sul sito Global Pride 2020, che ha trasmesso 24 ore di esibizioni, interventi e spettacoli a favore dei diritti LGBT+. Fortunatamente quest’anno è stato possibile organizzare qualche evento in presenza, sebbene le sfarzose sfilate dovranno attendere ancora un po’. Qui trovate la lista dei principali eventi di Milano: Milanopride.it.

LGBT: Storia del Pride

Il Pride rappresenta il lungo percorso per la rivendicazione della parità di genere delle minorazione sessuali e che ad oggi è ancora in atto. Questo percorso ha avuto inizio nel 1969 con i moti di Stonewall. Ecco la storia!

Negli anni ’60, la polizia americana era solita fare irruzioni nei locali gay per annotare le generalità dei clienti (spesso pubblicandole sui giornali per creare loro notevoli problemi) e procedere all’arresto ingiustificato per indecenza e oscenità. Una sera in particolare, la notte tra il 27 e il 28 giugno 1969, un gruppo di poliziotti cercò di arrestare senza motivo diverse persone presenti all’interno del bar “Stonewall Inn” di New York. Il resto dei clienti radunò una folla sempre più numerosa all’esterno del locale, ribellandosi e tentando di impedire il passaggio degli agenti. Lo scontro si fece violento e andò avanti fino al 3 luglio. Dall’anno successivo, per ogni anno a seguire, sono stati organizzati Pride in favore dei diritti della comunità LGBT+.

Stonewall Inn storia del gay pride

Questo fatto di Stonewall segnò l’inizio di una serie di eventi che culminò con la formazione del Movimento di Liberazione Gay (GLF, Gay Liberation Front), un’associazione che pretendeva una società più giusta in cui le persone avrebbero dovuto avere gli stessi diritti, indipendentemente dall’orientamento sessuale. Sulla scia del GLF, nacquero proteste simili in tutto il resto del mondo. In Italia, tuttavia, abbiamo dovuto aspettare il 1971 per veder sorgere il primo movimento in favore dei diritti LGBT+, il F.U.O.R.I.! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano). Questo gruppo, sebbene abbia avuto vita breve, manifestò nel 1972 contro il Congresso di Sessuologia sulle devianze sessuali.

Curiosità

Il primo Pride in Italia fu organizzato a Roma nel 1974 con la collaborazione tra Arcigay e Circolo di cultura omosessuale. Coinvolgendo sempre più città, dal 2014 si parla di “Onda Pride”.

LGBT, Diritti

Dopo la fase iniziale di lotta per la rivendicazione dei diritti fondamentali, l’interesse della comunità LGTB+ si è spostato verso l’affermazione di specifici diritti. Vediamo l’elenco di quelli a cui queste persone tengono di più, tenendo in considerazione che molti altri, per quanto banali, non sono ancora garantiti in diversi Paesi.

mondo arcobaleno

Curiosità

Nell’ultima classificazione di Rainbow Europe, Malta è il miglior paese in cui vivere per una persona appartenente alla comunità LGBT, con un indice del 90.35%. L’Italia si colloca in 35esima posizione (su 49), con un indice di 21,53%.

  • Una legge contro l’omofobia: non esiste ancora una regolamentazione adeguata riguardo le forme di discriminazione che ancora oggi vengono commessi nei confronti delle minoranze di genere. Non sono state formulare sanzioni specifiche per le violenze mosse da pregiudizio, ad esempio.
  • Il riconoscimento civile delle coppie omosessuali.
  • Il riconoscimento dell’omogenitorialità.
  • La possibilità di adozione da parte di coppie omosessuali, per esempio ancora impossibile in Italia.
  • La possibilità di accedere alle tecniche di procreazione medica assistita (vedi anche: infertilità).
  • Il riconoscimento giuridico del transessualismo e la possibilità di accedere a interventi chirurgici o terapie ormonali per la transizione.

Nel 2007 è stata istituita a livello europeo la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia per condannare le discriminazioni che ancora moltissimi subiscono sulla base del loro orientamento sessuale. C’è ancora della strada da fare, ma il mondo è sicuramente sempre più sensibile alle richieste che la comunità LGBT+ muove da tempo.

L’amore è una poesia, un’armonia, un frastuono, una carezza, un abbraccio, un tuono, una tempesta, un tumulto, un sorriso, un pianto, una distanza, una vicinanza. È un accostamento di due anime. Punto.

Luciano Chiappini

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