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Sex crime, crimini a sfondo sessuale. Un argomento certamente delicato, questo che stiamo per affrontare. È assolutamente importante conoscere questi contenuti per sapere quali sono i nostri diritti in tema di sessualità e riconoscere quando vengono violati. Una sessualità più consapevole è la chiave per la nostra salute sessuale, che non può esserci se facciamo esperienza di coercizione, violenza e discriminazione.
Il numero delle vittime di violenza sessuale non è mai stato così alto come nel 2018. Sul sito dell’INSTAT trovate i dati aggiornati.
Sex Crime: il Reato Sessuale
Partiamo con il fornire una definizione fondamentale di cosa si intende, a livello giuridico, con il termine “reato sessuale”.
Un reato sessuale è un atto contro la salute sessuale di una persona e a cui corrisponde una sanzione a livello legale. La pena va dalla semplice multa, per i reati meno gravi, alla reclusione fino all’ergastolo. Si configura come un delitto in quanto desta un grande allarme a livello sociale. Chi commette un reato sessuale viene chiamato Sex Offender.
Ad oggi il sex crime è considerato, per legge, un “delitto contro la persona” perché viola il diritto inviolabile alla salute sessuale. Non è sempre stato così.
La salute sessuale è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale relativo alla sessualità. Richiede un approccio positivo e rispettoso e comprende la possibilità di fare esperienze sessuali libere da coercizione, discriminazione e violenza.
Codice Rocco
La prima legge in tema di reati sessuali risale al 1930: il Codice Rocco. Questo primo tentativo di regolamentare i reati a sfondo sessuale non andò propriamente a buon fine. La sessualità, infatti, fu fatta rientrare nei “beni di moralità pubblica”. Ciò presupponeva, per capirci, che la violenza carnale nei confronti di una ragazza fosse un’azione grave perché offendeva il buon costume della famiglia d’origine e non per il danno psicologico, fisico ed emotivo che causava alla vittima. Queste situazioni si potevano infatti risolvere con “matrimoni riparatori” tra stupratore e abusata. A voi i commenti.
Legge n° 66/96
La grande svolta avvenne nel 1996 con la legge n°66: i reati di violenza sessuali furono finalmente collocati nei “delitti contro la persona”, riconoscendo la sessualità come diritto inviolabile della persona. Furono scelte, inoltre, sanzioni più adeguate per disciplinare la libertà sessuale.
Articolo 609 bis cp
Le tipologie di reato che riguardano la violenza sessuale sono descritte nell’articolo 609 bis del Codice Penale. L’articolo dispone che “chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da 6 a 12 anni. Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali:
- Abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto.
- Traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad un’altra persona.
Nel caso di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.
Cerchiamo di capire cosa ci dice esattamente il Codice Penale.
Con “atto sessuale” si intendono tutti quei gesti, rispondenti ad impulso sessuale, che compromettono la libera determinazione della sessualità individuale. In altre parole: la persona è ogetto di interesse sessuale contro la propria volontà. Ciò significa che rientra nella violenza qualsiasi contatto fisico messo in atto allo scopo di raggiungere un piacere sessuale. Sono considerati atti sessuali i gesti che coinvolgono sia le zone erogene del corpo che quelle non erogene. Ecco alcuni esempi: baciare sulla bocca senza consenso, sfiorare le labbra con un dito, accarezzare i capelli allo scopo di sedurre. Anche le azioni messe in atto “per scherzo”, come uno schiaffo sul sedere, sono forme di violenza.
La persona è vittima di violenza sia se subisce un atto sessuale, come abbiamo appena visto, sia se è costretta a compierlo. Come? Immaginate che qualcuno obblighi un altro, sotto la minaccia di una pistola, a praticare dell’autoerotismo o a fare sesso con altri.
Circostanze Aggravanti
La pena per reati di violenza aumenta di un terzo nel caso in cui la violenza venga commessa:
- A carico di minori o donne in stato di gravidanza (vedi anche: aborto).
- Con l’uso di armi, alcol o stupefacenti (vedi anche: tossicodipendenza)
- Da un gruppo o dal partner (compagno o coniuge), sia convivente che divorziato.
Il sex crime può essere motivato da un’ideologia di tipo sessista. Per saperne di più leggi anche: Sessismo: Cosa Significa, Linguaggio e Oggettivazione Sessuale
Sex Crime: Violenza Sessuale
La violenza sessuale, come anticipato, si configura come un atto sessuale subito o che si è obbligati a compiere. Può costituire un trauma alla base del PTSD o Disturbo Post Traumatico da Stress.
È violenza ogni atto che viene compiuto contro la volontà individuale. Esistono, pertanto, anche la violenza psicologica, fisica, economica e religiosa. Quando questi comportamenti sono ripetuti nel tempo possiamo parlare di bullismo o mobbing, se avvengono sul luogo di lavoro.
La violenza sessuale può essere perpetrata attraverso due modalità principali:
- Costrizione: in situazioni di violenza (forza fisica), minaccia (avvertimento che in caso di opposizione verrà arrecato un danno) e abuso di autorità. Nell’ultimo caso la volontà è forzata dalla posizione di superiorità del sex offender, ad esempio il datore di lavoro o un pubblico ufficiale. Il potere fisico viene visto come mezzo per ottenere ciò che si vuole, come spesso accade anche per soggetti con Disturbo Antisociale di Personalità.
- Induzione: in condizioni di inferiorità fisica o psichica della vittima o di inganno circa l’identità del sex offender. L’inferiorità è determinata sia da problematiche stabili nel tempo, come sindromi fisiche o disturbi psichiatrici, sia da situazioni di impossibilità momentanea nell’esprimere un consenso valido. Persone in coma, ubriache o sotto sostanze stupefacenti, ad esempio, possono non opporsi alla violenza, ma il reato c’è ed è punito.
I sex offender tendenzialmente sono soggetti capaci di intendere e di volere. Nella quasi totalità dei casi, infatti, chi ha disturbi mentali (come deficit cognitivi o disturbi psicotici) è vittima, non carnefice. In ogni caso, anche quando gli aggressori sono psichiatrici, il disturbo mentale non inficia le capacità decisionali che guidano il gesto.
Quando è Violenza Sessuale?
La condotta sessuale è punibile nel momento in cui intacca la disponibilità sessuale dell’altro. La condanna scatta anche quando il partner dice di “no” durante il rapporto sessuale a seguito di un ripensamento. Cambiare idea è lecito, obbligare qualcuno a fare sesso ovviamente no. Nemmeno il vincolo coniugale dà diritto ad erigere l’amplesso sessuale: è violenza anche se il coniuge si concede, contro la sua volontà, solo per al paura dell’eventuale reazione dell’altro al rifiuto.
Differenza tra Violenza e Stupro
Questi due termini, spesso utilizzati come sinonimi, hanno legalmente due significati differenti. Semplificando possiamo dire che la violenza è limitata ad una o alcune zone del corpo della vittima, mentre lo stupro è l’atto non consensuale completo in cui l’aggressore penetra vagina, ano o bocca della vittima con pene, mano, dita o altri oggetti. Se l’intento c’è ma non viene portato a termine perché lo stupratore non riesce ad agire l’atto, è comunque reato di tentata violenza.
Il BDSM non è una forma di violenza sessuale: è un modo alternativo di praticare la sessualità attraverso dinamiche di dominazione e sottomissione in cui tutti i soggetti coinvolti sono consenzienti. Il gioco, inoltre, si svolge in modo sano e sicuro.
Violenza Sessuale, Tipologie
La violenza sessuale nella maggior parte dei casi viene commessa all’interno delle mura domestiche. Fino al 60% dei casi è il coniuge a commettere reato di stupro, mentre più limitati sono i casi che coinvolgono amici e altri parenti. Siete sorpresi da ciò?
Durante il periodo di lockdown per emergenza Covid-19, ci sono state più di 2mila richieste di aiuto. Il numero delle denunce per maltrattamenti in famiglia è salito del 59% rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Qui per i dati INSTAT.
Tra l’altro, spesso l’abuso coniugale non viene denunciato per paura e, soprattutto, perché manca la reale consapevolezza di essere oggetto di violenza sessuale. Questo facilita la perpetrazione del reato nel tempo e si accompagna, il più delle volte, anche a maltrattamenti fisici e psicologici.
Per il resto le violenze sessuali sono commesse da sconosciuti, anche in gruppo. In queste situazioni spesso i criminali fanno video della violenza consumata, per uso proprio o per diffonderlo su internet.
La violenza sessuale più frequente è quella sulle donne, ma non dimentichiamo quella commessa nei confronti di uomini e bambini. La violenza di genere, giusto per ricordarlo, è qualunque violenza diretta contro una donna in quanto tale.
Anche (e spesso) le minoranze sessuali sono oggetto di violenze, alle volte promossi da omofobia interiorizzata. Con minoranze sessuali si fa riferimento alla comunità LGBT+, come omosessuali, trans, bisessuali e asessuali. Vedi anche: Disforia di Genere
Sex Crime: Reati Sessuali con Minorenni
Questa informazioni è estremamente preziosa: se per la legge in Italia si diventa capaci di agire con la maggiore età (18 anni), l’età del consenso in ambito sessuale è fissata a 14 anni. Vuol dire che anche se minorenni, sia maschi che femmine, possono avere rapporti e praticare atti sessuali se è la loro volontà. A 14 anni si è dunque liberi di avere rapporti con chiunque si voglia. La legge prevede due eccezioni:
- L’età si abbassa a 13 anni se il partner ha al massimo 4 anni in più (quindi 17). Il reato c’è, ma non è punibile.
- L’età si alza a 16 anni se il partner più grande ha una qualche forma di autorità sul giovane (come insegnanti, allenatori, genitori…).
Se il minorenne è oggetto di interesse sessuale prima di tale età, anche se apparentemente consenziente, si sta verificando un reato sessuale, per l’esattezza atto sessuale con minore.
La verifica dell’età del minore è a carico del partner più grande. In caso di sex crime, non ci sono giustificazioni che tengano in tribunale, nemmeno se il minore ha dichiarato il falso sulla sua età.
Reato Sessuale con Minorenni, Tipologie
La violenza sessuale su minorenni è la medesima di quella che subiscono donne e uomini adulti: cambia solo l’età della vittima. L’abuso può essere commesso all’interno della famiglia, da persone conosciute (come amici e vicini di casa) o appartenenti ai contesti istituzionali frequentati (ad esempio il parroco o l’insegnante). I reati sessuali con minorenni possono essere diversi. Ricordiamo tra i principali sex crime:
- Corruzione di minore: far assistere il minore ad atti sessuali che si stanno svolgendo nello stesso luogo, oppure con la visione di materiale pornografico allo scopo di indurre il giovane all’atto sessuale.
- Adescamento di minori: è la ricerca di contatto con un minore via internet. I social, purtroppo, si prestano molto bene a questa pratica. L’obiettivo del sex offender è quello di ottenere la fiducia del minore per commettere, in un secondo momento, un atto sessuale. È reato anche il solo tentativo (ovvero senza un reale incontro).
- Prostituzione minorile: lo sfruttamento sessuale di un minore per fine di lucro.
- Pedopornografia: consiste nel produrre e diffondere, soprattutto online, materiale video e foto (compresi fotomontaggi) che ritraggono minori nudi. L’assurdo è che non è reato la visione, ma solo la detenzione.
L’abuso infantile non sempre è così facile da identificare. Alle volta la violenza viene messa in atto attraverso l’applicazione di creme nella zona genitale, piuttosto che con lavaggi lunghi e frequenti delle parti intime. L’abuso mascherato è più tipicamente perpetrato da sex offender femminili.
Differenza tra Pedofilia e Incesto
La pedofilia è l’interesse per bambini tra i 5 e gli 11 anni. Il pedofilo è attratto dal bambino in quanto tale, dai tratti neotenici tipici dei cuccioli: testa sproporzionata rispetto al corpo, pelle morbida e senza peli, comportamento giocherellone…
L’incesto è una relazione di natura sessuale tra persone con vincoli di sangue, ovvero all’interno della stessa famiglia. In questo caso la sessualità è utilizzata come strumento per “adultizzare” i ragazzi e le ragazze in età puberale/adolescenziale. Non è considerato reato se non crea pubblico scandalo. Significa che, se nessuno ne è al corrente, la reazione sessuale non è considerata abuso di minore. Per questo motivo queste situazioni possono andare avanti per anni, purtroppo.
Sex Crime: Molestie Sessuali
Passiamo ora al secondo capitolo, quelle delle molestie sessuali. Le molestie sessuali sono sex crime che prescindono dal contatto fisico. Consistono in comportamenti di corteggiamento insolenti e non richiesti, che offendono la vittima nella sua dignità. Sono esempi di molestia le espressioni volgari, gli apprezzamenti fisici o le telefonate con connotazioni sessuali. Il reato è quindi commesso sia direttamente che indirettamente, attraverso il telefono, le mail o l’uso di internet.
Al contrario di come avviene per la violenza sessuale, è commessa principalmente da sconosciuti, a seguire poi amici, colleghi e parenti. Questo accade perché le molestie sessuali sono spesso il risultato di attività parafiliche. L’esibizionismo è l’esempio più lampante: mostrare i propri organi genitali, in modo totale o parziale, rimanda ad attività sessuali e, quindi, è molestia. Lo stesso vale per atti di frotteurismo e toucherismo (strofinare gli organi genitali o toccare “a mano morta” zone intime delle vittime).
Se vi interessa approfondire l’argomento potere leggere l’articolo dedicato: Parafilia, sessualità atipica: Significato, Elenco, Cause e Terapia Se invece vi interessa capire come acquisire potere, potete leggere Empowerment: Significato, Femminile, Self-Empowerment e Organizzativo.
Le tipologie di reato che riguardano la molestia sessuale sono disciplinate dall’articolo 660 del Codice Penale.
Articolo 660 cp
L’articolo recita che “chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a € 516”.
Questo articolo, rispetto al 609 bis, è comprensibile già ad una prima lettura. Solo una piccola osservazione. Non è considerata una forma di molestia il semplice complimento: per essere tale, deve rinviare in qualche modo ad un atto sessuale.
Come si intuisce dalla pena proposta, questo reato è considerato meno grave della violenza sessuale. Le molestie sessuali, quando perpetrate fino all’esagerazione, si trasformano in reato di stalking.
Stalking
Lo stalking è dato dall’insieme di atti persecutori (molestie e/o minacce) ripetuti nel tempo che creano nella vittima uno stato di ansia o paura per la propria incolumità o per quella di persone a cui è legata in modo affettivo. Questo porta anche a modificare le abitudini di vita: la vittima non esce più di casa da sola, ad esempio, può non accendere la luce quando è in casa, o ancora cambiare numero di telefono o residenza.
Costituisce reato di stalking anche diffondere informazioni diffamatorie e oltraggiose sulla vittima.
Nel 75% dei casi lo stalking è a carico del partner attuale o dell’ex partner, ma potrebbe essere anche un amico, un collega, un conoscente o un vicino di casa. Lo stalker raccoglie informazioni sulla sua vittima, la segue, si apposta nei luoghi in cui è più probabile incontrarla e cerca di contattarla in ogni modo possibile. Le conseguenze psicologiche di questo genere di condotta sulla vittima possono essere notevoli: depressione, attacchi di panico, disturbi d’ansia…
Solitamente dopo la prima denuncia della vittima viene emanato un primo ammonimento: il molestatore non può più avvicinarsi né comunicare con la vittima e si intercettano le sue telefonate. Alcune volte questo basta, altrimenti si passa alla pena di reclusione, da 6 mesi ad un massimo di 4 anni. È sex crime aggravato se la vittima è minore d’età, una donna in stato di gravidanza o disabile. Altre condizioni aggravanti sono l’uso di armi e se l’aggressore è una persona di famiglia (come un ex marito). Il problema è che, molto spesso, la persecuzione poi ricomincia connotata da maggiore aggressività.
Revenge Porn
Revenge è la parola inglese per “vendetta”. Il revenge porn è, infatti, un sex crime che consiste nella pubblicazione, o solo limitatamente alla minaccia di pubblicazione, di foto o video privati a sfondo sessuale per motivi vendicativi e senza il consenso della vittima. Il sex offender può anche tentare di estorcere denaro in cambio della non diffusione delle immagini. Per saperne di più leggi anche l’articolo dedicato alle conseguenze del sexting.
Può trattarsi di vecchi selfie dell’ex partner o di foto scattate di nascosto. I motivi alla base di questi gesti sono la volontà di punire, di umiliare o di vendicarsi per un “torto” subito. Un gesto malvagio, questo, che crea davvero molto disagio alle vittime di revenge porn. In primo luogo viene intaccata la dignità della persona e, in secondo ma non meno importante, si compromette la sua immagine pubblica. Questo può provocare problemi a livello lavorativo, ad esempio, piuttosto che rovinare la dimensione sociale e relazionale della vittima. L’impatto psicologico di questo crimine è paragonabile a quello della violenza sessuale.
L’articolo 612 del Codice Penale punisce “chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde, senza l’espresso consenso delle persone interessate, immagini o video sessualmente espliciti, destinati a rimanere privati con: la reclusione da 1 a 6 anni e la multa da 5 mila a 15.000 mila euro”.
Come per gli altri sex crime, anche in questo caso esistono delle condizioni aggravanti:
- Se il reato è commesso da una persona legata affettivamente alla persona offesa, come il coniuge (anche se separato o divorziato)
- L’utilizzo di strumenti informatici o telematici (vedi anche: internet e ragazzi)
- Se la vittima è in stato di gravidanza o di infermità (fisica o psichica).
Il revenge porn è un sex crime messo in atto più di frequente tra adolescenti. È particolarmente pericoloso, soprattutto a quest’età. Alcuni ragazzi arrivano anche a togliersi la vita per la vergogna subita.
Sex Crime: Atti Osceni in Luogo Pubblico
Qui a Milano si dice “andare in camporella”, ovvero cercare un luogo appartato per fare sesso. L’attività sessuale in luoghi pubblici, se vi beccano, è un reato in quanto urta il senso del pudore e la moralità di chi vi ha visti. È considerato un vero e proprio crime sex? Dipende.
Il rapporto sessuale con il proprio partner, consenziente, è un reato solo se è possibile osservarlo dall’esterno. Vi faccio un esempio: il sesso in una macchina con le tendine o con i finestrini oscurati è lecito, mentre non lo è se si è su un prato, di notte, in una sperduta campagna. Nel secondo caso, infatti, si potrebbe essere visti.
Atti osceni in luogo pubblico, dovete davvero chiedervi se valga la pena di rischiare. La sanzione va dai 5 mila ai 30 mila euro. Se l’atto è commesso vicino a luoghi frequentati da minori, o c’è pericolo che vi assistano, si passa direttamente alla reclusione: da 4 mesi a 4 anni e mezzo!
Vi siete mai chiesti l’utilità, di alcuni siti web, nel chiedere se l’utente è maggiorenne? Serve al proprietario del sito per tutelarsi dal reato di atto osceno in luogo pubblico. È infatti illegale la detenzione e la messa in circolazione di immagini o altri oggetti osceni, a meno che non siano opere d’arte o di scienza. Anche i giornali con contenuti osè, ad esempio, devono essere tenuti in luogo appartato o, comunque, lontani dalla vista di eventuali bambini.
Sex Crime: Sfruttamento della Prostituzione
Tra i sex crime legalmente perseguibili troviamo, infine, lo sfruttamento della prostituzione. La prostituzione è il lavoro di chi vende prestazioni sessuali e, di per sé, non è un reato. Che non sia un mestiere regolamentato è tutt’altro discorso. Rimanendo in tema di legalità, ciò che non è accettato è lo sfruttamento della prostituzione, ovvero il trarre un vantaggio economico dal lavoro dei sex workers.
Questo crimine sessuale è sanzionato, secondo la Legge Merlin del ’58, “con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 10.329”.
Vittime di Sex Crime: Cosa fare?
Tutti i crimini sessuali descritti in questo articolo sono soggetti, come abbiamo visto, a pene più o meno severe. Cosa fare per mettere in modo la macchina della giustizia?
Vittime di Violenza Sessuale
In primo luogo occorre la consapevolezza di essere stati vittime di sex crime, riconoscere di aver subito un abuso sessuale di qualche tipo. Bisogna poi trovare il coraggio di dichiarare alle pubbliche autorità quanto successo. Nessuno può farlo per il diretto interessato: è la vittima, in prima persona, a dover raccontare i fatti subiti. Il reato sessuale può, infatti, essere presentato solo dalla persona offesa. Per questo si sporge un querela, non la denuncia.
La denuncia può essere presentata da chiunque, mentre la querela solo dalla persona offesa.
La querela va presentata entro 12 mesi dall’episodio di violenza sessuale ed è irrevocabile. Il meccanismo giudiziario non può essere più fermato: ciò serve per far sì che la vittima non possa essere forzata da altri a ritirare l’esposto. Inoltre, viene dato un periodo così lungo per sporgere la querela (per gli altri reati non sessuali il tempo massimo è 3 mesi) per dare alla persona il tempo di elaborare il trauma subito.
La querela dà avvio alle indagini giudiziarie e permette di arrivare in tribunale. Questo è l’iter da seguire in caso di vittime maggiorenni, ovvero con almeno 18 anni.
E in caso di minorenni? In caso di violenza sessuale su minori, chiunque venga a conoscenza dei fatti è tenuto per legge a fare denuncia alle autorità competenti. Si procede d’ufficio, ovvero il reato è perseguito a prescindere dalla volontà della vittima.
Vittime di Molestie Sessuali
Anche la molestia sessuale è un reato perseguibile d’ufficio. In questo caso deve essere esposta una denuncia, senza limiti di tempo, a qualsiasi ufficio delle Forze dell’Ordine. La denuncia farà partire le adeguate indagini a cui potrà seguire, in caso di conferma delle molestie subite, il processo giudiziario.
I datori di lavoro, i proprietari di case in affitto e gli insegnanti hanno l’obbligo legale di prendere i provvedimenti opportuni per prevenire e fronteggiare le molestie sessuali nell’ambito di loro competenza.
Se sei una donna vittima di violenza, puoi rivolgerti al numero gratuito 1522. Ad ascoltarti ci saranno persone competenti in ambito psicologico e legale. È garantito l’anonimato.