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Parafilia, comportamento sessuale atipico. Ognuno di noi delle preferenze quando si parla di attività sessuale. Non è detto che ciò che ci piace sia comune, ovvero di interesse, per la maggior parte delle persone. Chi stabilisce quali pratiche sono convenzionali e quali no? Si fa semplicemente la stima della frequenza di diffusione di un comportamento rispetto alla popolazione di riferimento. Pertanto non tutti gli interessi sessuali meno comuni sono sbagliati o pericoli, come tuttavia spesso si pensa. Alla base c’è una distinzione fondamentale tra parafilia e disturbo parafilico. Continua a leggere per scoprirla!
La parafilia può essere associata a situazioni di ipersessualità. Se ti interessa approfondire l’argomento, leggi anche: Ipersessualità: Criteri Diagnostici, Modelli Teorici, Cause e Terapia
Parafilia, Significato
La parafilia è clinicamente definita un interesse sessuale non normofilico. Significa che l’interesse sessuale è posto su aspetti diversi da quelli di stimolazione genitale o di preliminari sessuali con un partner umano fenotipicamente normale, fisicamente maturo e consenziente.
Il DSM 5 la propone così, con una definizione volutamente il più generica possibile, per utilizzare un unico termine in relazione a tutte le molteplici preferenze sessuali atipiche. La A privativa di “atipico” non ha, teoricamente, nessuna connotazione negativa, se non quella che gli si attribuisce convenzionalmente a livello semantico.
L’accezione dispregiativa del termine è legata ad un discorso di tipo storico: prima di chiamarsi parafilie, il loro nome era “perversioni sessuali”.
Nonostante la definizione fornita, la parafilia è considerata, più che un interesse specifico, una preferenza per un’attività o un oggetto sessuale non convenzionale. La differenza è sottile, ma c’è ed è importante: se solitamente il vostro gusto di gelato preferito è il cioccolato, non significa che ogni volta che mangiate un cono scegliate sempre quel gusto (la ripetitività è, alle volte, monotona).
Parafilia e Disturbo Parafilico
Parafilia e disturbo parafilico sono sinonimi?
C’è ancora molta confusione (soprattutto nel web) sulla differenza tra questi due termini. La parafilia abbiamo appena visto essere una preferenza sessuale poco diffusa. Diventa disturbo parafilico quando si trasforma in una forma di dipendenza dall’interesse sessuale, causando un disagio o un vero e proprio danno a se stessi o ad altri. Ricordate: è lecito solo ciò che è sano, sicuro e consensuale. Se la persona coinvolta nell’attività sessuale parafilica non è consenziente e/o subisce una pratica lesiva a livello fisico o psicologico, allora si sconfina nell’illegalità e nei crimini sessuali.
L’errore che spesso viene fatto è quello di dare per scontato che gli interessi sessuali non convenzionali siano di per sé nocivi (vedi anche: bias). Ciò non sempre è vero e, inoltre, non è detto che l’interesse venga per forza agito: spesso permane sotto forma di fantasia.
Normalità e devianza sessuale
Fabrizio Quattrini, uno dei massimi esperti in tema di sessualità non convenzionale, ha inquadrato la sessualità normativa e deviante all’interno di un continuum. Analizziamo insieme i singoli livelli:
“Normale” è il comportamento che si uniforma a quello della collettività. Avere una sessualità normativa fa sentire al sicuro perché protegge maggiormente dal rischio di essere giudicati e “non capiti” dagli altri. Ma la normalità esiste davvero?
La trasgressione è il superamento dei tabù, l’acquisizione della libertà di sperimentarsi sessualmente. La sessualità non è più, dunque, legata all’atto procreativo, ma aperta alla gratificazione personale, al divertimento e al mero piacere. I confini della zona di trasgressione sono molto labili: quello che è trasgredire per uno, potrebbe essere la normalità per un altro. In generale è considerata un’esperienza trasgressiva quella nuova, mai sperimentata prima, oppure quella diversa dall’immaginario erotico.
La differenza tra parafilia e disturbo parafilico dovrebbe, ormai, essere chiara: entrambi sono caratterizzati da eccitazione per un particolare comportamento erotico-sessuale, che nel primo caso è egosintonico (ovvero non crea problemi alla persona né ad altri) e nel secondo è fonte di disagio.
Il crimine sessuale, infine, è quello che viene messo in atto dai sex offenders. Il sex offender è una persona la cui attività sessuale arreca un danno, fisico e/o psicologico all’altro. Il sadico sessuale, in particolare, non è mosso dal desiderio di fare sesso, ma dalla volontà di arrecare sofferenza alle sue vittime.
Parafilie e devianza. Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale atipico. Fabrizio Quattrini.
Parafilie, Elenco
Le parafilie (e i corrispettivi disturbi parafilici) sono moltissime, tante quante possono essere gli oggetti di interesse sessuale. In base alla preferenza sessuale, si distingue tra la predilezione per attività inconsuete e per oggetti atipici. Nel primo gruppo rientrano il voyeurismo, l’esibizionismo, il frotteurismo, il sadismo e il masochismo. Il secondo, più limitato, accoglie feticismo, pedofilia e pedofilia.
E le differenze di genere?
Le parafilie non sono solo maschili, come si può pensare. Anche se alcune, come il frotteurismo, sono tipicamente maschili, altre sono comuni anche nelle donne. Le parafilie femminile, tuttavia, passano inosservate perché sono scambiate per attività culturalmente adeguate e, alle volte, anche gradite. Si pensi, ad esempio, alla ragazza che sceglie di fare la ballerina di lap dance o che mostra volontariamente delle parti private di sé perché mossa da fantasie esibizionistiche…
Le parafilie sono spesso in comorbilità tra loro, ovvero un individuo ha solitamente due o più interessi sessuali atipici in contemporanea.
Voyeurismo
Il voyeurismo è la parafilia che si contraddistingue per l’eccitazione che deriva dall’immaginare o dall’osservare persone che sono nude, che si stanno spogliando o che sono impegnate in attività sessuali. Può associarsi a masturbazione o essere svolta anche con il partner. È una pratica legale, ricordiamo, nel momento in cui la persona “spiata” è consenziente. I voyer che osservano (anche filmando) soggetti ignari, sconfinano nell’illecito.
Il troilismo e il cuckholdismo sono considerate parafilie complementari al voyeurismo. Il troilismo riguarda lo stato di eccitazione scatenato dall’essere guardati da un voyer, mentre il cuckholdismo è la pratica sessuale non convenzionale che consiste nel vedere il proprio partner che fa sesso con un’altra persona.
Esibizionismo
Nell’esibizionismo l’eccitazione deriva dalla fantasia di esibire (o dall’esibizione) i propri genitali all’insaputa delle altre persone. L’esibizionista è solitamente maschio e si mostra a sconosciute o a bambini in età prepuberale. L’esibizione è estremamente rapida, infatti viene definita “flash”. Può essere anche solo parziale o avvenire al di sotto dei vestiti. Non è un atto narcisistico: l’eccitazione deriva “dall’effetto sorpresa” provocato negli altri.
L’esibizionismo come parafilia non va confusa con l’esibizonismo e la teatrale dell’istrionico! Per approfondire leggi anche l’articolo sul disturbo istrionico di personalità.
L’urgenza di urinare in pubblico, essere naturisti o frequentare club privè non sono considerate situazioni di esibizionismo.
Non hanno intenti sessuali, ma di protesta:
- il mooning, l’atto di mostrare il proprio deretano in pubblico.
- lo streaming, la corsa in uno spazio pubblico che si fa da nudi, completamenti svestiti.
Frotteurismo
Il frotteurismo, tipicamente maschile, si caratterizza per l’eccitazione prodotta dal toccare o dallo strusciare contro persone non consenzienti. Una variante è il toucherismo: l’uso della “mano morta” per toccare o palpare cosce o seno delle vittime. L’atto frotteuristico viene agito in contesti pubblici affollati, come code o sui mezzi pubblici. Le vittime sono casuali oppure scelte sulla base di alcuni dettagli estetici, come le scarpe o il colore dei capelli.
La frottofilia, come nel caso del troilismo, è l’eccitazione che deriva dal prestarsi volontariamente alle pratiche di frottage. Altre modalità con cui è possibile praticare legalmente questa parafilia sono gli strofinamenti durante i preliminari sessuali, tipici delle attività omosessuali (vagina-vagina; pene-pene). Si chiamano, rispettivamente, tribagismo e frot.
Sadismo
Sadismo e masochismo sono due pratiche sessuali non convenzionali complementari tra loro, tanto da essere accorpate nella dicitura “sadomasochismo“.
Nel sadismo l’eccitazione deriva dall’arrecare sofferenza fisica e/o psicologica ad altri, nel procurare sensazioni estremamente intense al partner. È concesso praticarlo nei rapporti BDSM, che si svolgono in modo sano, sicuro e consensuale.
Masochismo
Il sadismo è la parafilia legata all’eccitazione nell’essere umiliati, percossi, legati o, in generale, fatti soffrire. Il piacere deriva dal vivere emozioni e sensazioni intense provocare dal partner dominante. Può associarsi ad asfissiofilia, ovvero a pratiche di limitazione dell’ossigeno. Questa, benché possa sembrare strana e soprattutto pericolosa, ha una funzionalità molto importante legata all’orgasmo: la mancanza di ossigeno durante la fase orgasmica aumenta l’intensità del piacere. Le pratiche di breath play sono particolarmente indicate per le donne, che hanno maggiore obnubilamento della coscienza quando raggiungono l’orgasmo.
Feticismo
Il feticista ha desideri e comportamenti sessuali nei confronti di oggetti inanimati, parti del corpo non genitali o specifiche caratteristiche fisiche. Il feticismo è la parafilia con interessi sessuali più vasta: l’eccitazione può derivare da tessuti, indumenti, oggetti legati a pratiche sessuali (come il frustino) e non (ad esempio i palloncini)…
Difficilmente il feticismo diventa di interesse clinico. Spesso è legato a pratiche “curiose” ma innocue. Eccone alcune:
- Devotismo: attrazione sessuale per coloro che hanno disabilità fisica o deformazione, per gli ausili medici o le protesi (devotee).
- Infatilismo parafilico: desiderio ricorrente di essere trattati come neonati o bambini molto piccoli (adult baby).
- Diaperismo: desiderio di indossare e utilizzare il pannolone per ragioni diverse dalle necessità mediche (diaper lover).
- Gerontofilia: eccitamento sessuale derivante dal contatto sessuale con persone in terza età.
- Misofilia: attrazione sessuale per persone sporche, soprattutto per odori e secrezioni corporee.
- Ibristofilia: attrazione per i criminali.
- Piromania: eccitazione scatenata da fiamme e incendi.
- Maiesiophilia: attrazione sessuale per le donne in gravidanza.
Travestitismo
Il travestitismo è correlato all’eccitazione che scaturisce dal cross-dressing, ovvero dall’indossare indumenti del sesso opposto. L’eccitazione può essere provocata da un tessuto, un materiale o una tipologia di indumenti, oppure da fantasie di sé come appartenente al genere opposto.
È importante non confondere questa forma di parafilia con la disforia di genere. La disforia di genere è una condizione di forte e costante incongruenza tra il genere attribuito alla nascita e l’identità di genere espressa. In questo caso si indossano i vestiti del genere opposto perché si percepisce di appartenere a quella categoria di genere, non vi è nessuno stato di eccitazione sessuale nel farlo. Vedi anche: Transgender
La Drag Queen (e l’equivalente DragKing) è una persona che si traveste per fare spettacolo. È quindi un lavoro, non una pratica sessuale.
Pedofilia
Infine, la parafilia più conosciuta: la pedofilia. In questo caso, a differenza degli altri, anche solo le fantasie pedofiliche sono percepite come edistoniche, ovvero provocano disagio alla persona che le sperimenta. Spesso, inoltre, le fantasie non restano tali, ma vengono agite, diventando così disturbo pedofilico. Tra l’altro, è considerato uno dei crimini sessuali più gravi. Di cosa stiamo parlando purtroppo già lo sapete: la pedofilia è l’eccitazione derivante da pratiche sessuali con bambini. Meno comune, è la conoscenza dell’età specifica dei soggetti in questione, che va dai 5 agli 11 anni. Con bambini più piccoli si parla di neofilia, mentre con quelli dagli 11 ai 14 anni si rientra nella efebofilia.
I pedofili sono attratti sessualmente dai bambini perché hanno un’inversione nel funzionamento del sistema neotetico. I tratti neotetici sono i segnali fisiologici che informano, a livello animale, che si è davanti ad un cucciolo e non ad un esemplare adulto. Stiamo parlando ad esempio della testa grossa sproporzionata rispetto al corpo, del viso piccolo rispetto al resto del cranio, della pelle morbida e del comportamento giocherellone. Questi sono chiari segnali che indicano la condizione di infertilità della preda e, normalmente, disattivano l’aggressività.
Altre Parafilie
Quelle appena descritte sono le parafilie riconosciute a livello clinico, ma ne esistono molte altre, ognuna declinabile in diverse varianti. Per soddisfare la vostra curiosità, ecco un piccolo elenco:
- Catologia telefonica: eccitazione per telefonate oscene.
- Necrofilia: attrazione sessuale per i cadaveri.
- Parzialismo: attenzione esclusiva per una parte del corpo (è una forma di feticismo).
- Zoofilia: attrazione sessuale per gli animali.
- Coprofilia: uso delle feci per l’eccitazione sessuale.
- Urofilia: uso delle urine per l’eccitazione sessuale.
- Clismafilia: uso dei clisteri per l’eccitazione sessuale.
- Menofilia: attrazione verso il sangue mestruale ed oggetti ad esso connesso. Vedi anche: Malattie sessualmente trasmissibili
Vedi anche: Sex Toys e Lubrificanti
La parafilia più comune nelle persone asessuali è la l’autoginefilismo, ovvero l’attrazione verso sé stessi.
Parafilia, Cause
Perché qualcuno ha interessi sessuali atipici mentre altri restano nella cosiddetta sessualità normativa? Il mondo è bello perché è vario, ma se volete indaghiamo un po’ sull’eziologia della parafilia.
Le parafilie, in quanto aspetti psicologici, sono il risultato dell’interazione tra diversi fattori. Vige attualmente il modello bio-psico-sociale, secondo il quale ognuno di noi è il prodotto di componenti organiche (fisiche, genetiche ed ereditarie), psicologiche e sociali/relazionali che sono in interazione tra di loro. Significa che la predisposizione genetica è fondamentale affinché una potenzialità possa svilupparsi. Essa, tuttavia, si manifesta solo nel momento in cui viene “attivata” da variabili ambientali: i fattori scatenanti.
Nello specifico delle parafilie, un ruolo importante nell’eziopatogenesi sembra essere svolto dalle esperienze sessuali in età evolutiva, ma ancora non si è certi esattamente di quali siano le possibili cause. Sicuro è che, essendo così diverse tra loro, le parafilie possano avere fattori di rischio differenti.
Tra i fattori che con più probabilità sono collegati all’insorgenza di parafilie troviamo episodi di abuso sessuale infantile, l’uso di sostanze e tendenza all’ipersessualità. Di base, inoltre, si è riscontrata una ridotta inibizione dei comportamenti sessuali: la disinibizione è la caratteristica comune a tutte le parafilie. Vedi anche: Disinibizione e funzioni esecutive
Parafilia, Terapia
Dal momento che le parafilie non sono considerate delle forme patologiche, al contrario dei disturbi parafilici, non è previsto alcun trattamento specifico. L’intervento si rende necessario quando diventano di interesse clinico, ovvero solo se la persona sviluppa un disagio oppure rischia (o l’ha causato) ad altri.
A livello psicoterapeutico, ed eventualmente farmacologico, è possibile intervenire su problematiche correlate alla presenza della parafilia. Soprattutto se è egodistinica, ovvero percepita in modo negativo dall’individuo stesso, può causare sintomi d’ansia piuttosto che di depressione. Il lavoro psicoterapeutico consiste sostanzialmente nell’accettazione delle fantasie parafiliche e nell’apprendere modalità adeguate di gestione degli impulsi sessuali.
Esistono anche terapie ormonali, ma vanno gestite con estrema attenzione e sono nei casi in cui si rivelano essere necessarie. Solitamente sono interventi proposti per problematiche di forte intensità che coinvolgono sex offenders.