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Dipendenza Affettiva o Love Addiction, seppur non presente all’interno del DSM-5, è stata classificata nelle “nuove dipendenze”. Si tratta di una problematica che non è facile da riconoscere. Inizialmente può essere confusa con i classici meccanismi di innamoramento, ma quando le caratteristiche e i tratti più dipendenti diventano rigidi e pervasivi, si cade nel versante più disfunzionale della relazione amorosa, la dipendenza patologica. In questo articolo vedremo insieme le origini e le caratteristiche di queste dinamiche relazionali, ma soprattutto come affrontarle ed uscirne.
Esistono diversi libri che possono aiutare a riconoscere e affrontare la Dipendenza Affettiva. Tra i titoli maggiormente conosciuti troviamo:
Dipendenza Affettiva, Sintomi
Dato il recente inserimento tra le nuove dipendenze, la Dipendenza Affettiva non è ancora riconosciuta come una vera e propria diagnosi. Queste nuove forme di dipendenza sono caratterizzate da processi simili alla Tossicodipendenza o all’Alcolismo, ma non sono causati dall’assunzione di una sostanza. Si tratta pertanto di meccanismi che risultano invalidanti per la vita della persona. Per questo motivo Reynaud e il suo gruppo di ricercatori hanno cercato di proporre una definizione di Dipendenza Affettiva, ricollegandosi ai punti in comune con le Dipendenze da Sostanze.
La Love Addiction è una condizione patologica caratterizzata da deterioramento emotivo o angoscia clinicamente significativa che conduce alla costruzione di una relazione problematica. Essa è caratterizzata da una costante e continua ricerca di vicinanza da parte del partner ed estenuanti tentativi di mantenere il legame. Per diagnosticare la Dipendenza Affettiva è necessario presentare 3 o più dei seguenti sintomi per un periodo di almeno 12 mesi:
- Presenza di una Sindrome di Astinenza per l’assenza della persona amata, caratterizzata da una significativa sofferenza e una ricerca compulsiva dell’altro (vedi Craving);
- Elevate quantità di tempo speso ai fini del mantenimento delle relazione, sia attraverso gesti concreti, che attraverso il pensiero o le fantasie;
- Compromissione e riduzione delle attività sociali, professionali o di svago, nel tentativo di mantenere attiva la relazione;
- Persistenti tentativi o desideri di esercitare e mantenere un controllo sulla propria relazione con il partner;
- Continua ricerca della relazione, nonostante la presenza di problematiche causate dalla stessa;
- Difficoltà di attaccamento caratterizzate da: ripetute relazioni amorose esaltate, nonostante la breve durata di queste; il susseguirsi di relazioni amorose dolorose caratterizzate da attaccamento insicuro.
Tipologie di Dipendenti Affettivi
Sulla stessa linea degli Alcolisti Anonimi, in America è stato fondata un’associazione di auto-mutuo aiuto anche per la Dipendenza Affettiva. Il gruppo si chiama Love Addicted Anonymous, in italiano Dipendenti Affettivi Anonimi o Codipendenti Anonimi. Grazie al lavoro fatto con coloro che soffrono di questa patologia, sono riusciti a individuare diverse tipologie di dipendenti affettivi. Vediamole insieme:
Dipendente Affettivo-Ossessivo
L’individuo dipendente affettivo-ossessivo non riesce a prendere la distanze dalla propria relazione, nemmeno quando la persona amata non è sessualmente o emotivamente disponibile. L’incapacità di separarsi rimane anche quando il partner è svalutante, abusante, controllante e in alcuni casi dipendente a sua volta da qualcos’altro. (es. alcol, droghe, gioco d’azzardo, ecc…).
Vedi anche: Ossessioni e Compulsioni
Dipendente Affettivo-Codipendente
Il soggetto soffre di mancanza di autostima (vedi anche: Autoefficacia) e cerca, con ogni mezzo, di tenere vicino la persona da cui dipende, con lo scopo di essere visto, riconosciuto e in futuro ricambiato. Questo meccanismo fa sì che il dipendente affettivo-codipendente arrivi a fare qualsiasi cosa pur di prendersi cura del proprio partner. Ad esempio la messa in atto di strategie passivo-aggressive di controllo. Nei casi più gravi arriva anche mettere a rischio la propria sicurezza. La persona accetta gli abusi e i comportamenti aggressivi esercitati nei suoi confronti dalla persona amata.
Vedi anche: Sex offender
Dipendente Affettivo-Narcisista
Il dipendente affettivo-narcisista usa la dominazione e la seduzione per controllare il proprio partner. A differenza del codipendente, però, non accetta la sofferenza e non permette che qualcosa possa interferire col proprio benessere cognitivo ed emotivo. Tendenzialmente non si preoccupa della propria relazione, eccetto quando si trova di fronte ad una minaccia di abbandono da parte del partner. A quel punto vengono messe in atto strategie di ogni tipo per far si che l’altro non lo lasci solo, arrivando fino alla violenza nei casi più gravi.
Dipendente dalla Relazione
A differenza delle tipologie precedenti, la persona non è più innamorata del partner, ma nonostante questo non riesce a lasciarlo. Questa difficoltà a prendere le distanze è spesso causata dal timore di rimanere da soli. L’angoscia e la paura provate di fronte a una possibile solitudine amorosa, impediscono la chiusura della relazione. Per questo motivo i dipendenti dalla relazione sono estremamente infelici e spaventati, perché si trovano incastrati in un meccanismo dal quale non riescono ad uscire.
Dipendente Affettivo Ambivalente
Se nel caso del dipendente affettivo-narcisista, eravamo in presenza di tratti riconducibili ad un Disturbo Narcisistico di Personalità, in questa categoria possiamo ricondurre alcuni tratti al Disturbo di Personalità Evitante. La persona è alla continua ricerca dell’amore, ma allo stesso tempo teme e rifiuta l’intimità. Questa ambivalenza può essere dettata da un insicurezza che conduce la persona alla ricerca di un partner per sentirsi completo e “normale”. Quando lo trova, però, teme la possibilità di aprirsi per il timore del giudizio e di non essere accettata. Tale combinazione, può portare a ricercare l’amore di persone non disponibili o a interrompere le relazioni non appena queste diventano più intime e serie.
Seduttore Rifiutante
Questo tipo di dipendente affettivo è alla ricerca di un partner con l’obiettivo di ottenere affetto, compagnia o sesso. La relazione regge fino a quando la persona si sente al sicuro. In caso contrario allontanerà e rifiuterà il partner, fino a quando non avrà nuovamente bisogno di affetto. Si attiva così un ciclo continuo di disponibilità e indisponibilità.
Dipendente Romantico
La dipendenza, in questo caso, è caratterizzata dalla presenza di partner multipli. Non va però confusa con la dipendenza sessuale, in quanto i dipendenti romantici, anche se le relazioni sostenute sono contemporanee e di breve durata, instaurano legami affettivi con tutti i loro partner. Nel caso della dipendenza sessuale, invece, la persona cerca di evitare i legami.
Codipendenza
Per poter parlare di Codipendenza è necessario fare una differenziazione con la Dipendenza Affettiva. Una persona è codipendente quando si fa condizionare eccessivamente dal comportamento dell’altro all’interno di una relazione e allo stesso tempo cerca di controllarlo. Ciò che contraddistingue un codipendente da un dipendente affettivo è che nel primo caso viene sempre scelto un partner che ha sua volta ha una dipendenza patologica, mentre nel secondo caso questo non avviene sempre.
Tale scelta è mossa dalla convinzione che partner di questo tipo necessitino di qualcuno che “possa salvarli”. Fornendo aiuto il bisogno di sentirsi costantemente legati nella relazione sarà soddisfatto. Quando i codipendenti riescono effettivamente nel loro ruolo di salvatori, spesso interrompono la relazione, in quanto si sentono privi di scopo. A quel punto riprendono una ricerca spasmodica di un partner bisognoso in quanto non sono in grado di mantenere una relazione con persone che non hanno bisogno di aiuto.
La persona codipendente è essenzialmente bisognosa di affetto, di attenzione e di amore ad un livello che rischia di essere compromettente per la sua sicurezza. Ha un carattere particolarmente accondiscendente che conduce ad essere eccessivamente compiacente a qualsiasi richiesta da parte del partner, nel timore costante di poterlo deludere. Si sottopone a sacrifici e grandi fatiche per non deludere nessuno, rischiando così di essere vittima di manipolazioni da parte di quei soggetti che riescono ad intravedere le sue fragilità sfruttandole a proprio vantaggio. Il rischio è quello di essere destinati a trovarsi sempre all’interno di relazioni infelici chiedendo affetto a chi non è in grado di darlo.
Dipendenza Affettiva, Cause
Le origini della Dipendenza Affettiva sono riconducibili al periodo dell’infanzia. In particolar modo al rapporto costruito con chi si è preso cura di noi. Bowlby definisce questa relazione che si instaura tra il bambino e il caregiver nei primi mesi di attaccamento. Coloro che soffrono di Dipendenza Affettiva presentano generalmente uno stile di attaccamento insicuro, oppure evitante o disorganizzato. Il messaggio che viene trasmesso al piccolo è di non essere degno di ricevere amore e che i propri bisogni non siano degni di attenzione.
I genitori attribuibili a questi stili di attaccamento attuano in genere stili educativi estremi. Da un lato possono essere stati iperprotettivi e limitanti, dall’altro lascivi e incapaci di costruire regole e imporre dei limiti. Di conseguenza il bambino non riesce a sviluppare una struttura psichica adeguata. Per compensare la mancanza di stabilità e affetto, arriva a costruire un’immagine idealizzata del genitore che spesso non corrisponde con la realtà. Nel tentativo di ricevere affetto e amore, il bambino impara a sacrificarsi per l’altro e a farsi carico dei suoi bisogni. Tale strategia viene portata avanti anche da adolescenti e adulti per colmare e compensare con atteggiamenti iperprotettivi e controllanti nei confronti del partner.
Paura dell’Abbandono e Dipendenza Affettiva
La paura dell’abbandono e la Dipendenza Affettiva spesso viaggiano di pari passo. In questo caso la dipendenza viene mantenuta dal timore imminente di rimanere soli in un deserto affettivo, spingendo la persona a mantenere una vicinanza spasmodica con il partner. Questo schema si viene a creare in base al tipo di attaccamento o di educazione ricevuta.
In genere il bambino è stato sottoposto nell’infanzia ad una precoce interruzione del rapporto con la figura di riferimento. Nei casi più gravi può trattarsi della morte di un genitore o di una grave malattia che ha portato all’ospedalizzazione prolungata. In alternativa la figura di accudimento potrebbe aver sviluppato una patologie come la Depressione, l’Alcolismo, la Tossicodipendenza o un Disturbo Psicotico. Più semplicemente i genitori potrebbero essersi allontanati a causa di un lungo viaggio di lavoro o per l’accudimento di un secondo figlio.
In ogni caso ciò che fa la differenza non è la gravità oggettiva dell’evento, ma come il bambino lo percepisce e vive emotivamente. Come in ogni trauma è la soggettività della persona che ne determinerà la pervasività e la gravità delle reazioni di fronte ad eventi percepiti potenzialmente pericolosi in futuro. Una volta fissato questo schema tra le strategie di funzionamento della persona, basterà una semplice situazione di percepita separazione ad innescare i comportamenti tipici della Dipendenza Affettiva. Situazioni tipiche sono: appuntamento rimandati, telefonate mancanti, litigi con il partner che si allontana o momenti di solitudine. In ogni caso quando si innescherà la situazione di abbandono, la persona vivrà dolorosi stati di angoscia, disperazione e rabbia.
Dipendenza Affettiva e Tratti di Personalità
I meccanismi di funzionamento tipici della Love Addiction sono spesso riconducibili a persone che presentano tratti tipici dei Disturbi di Personalità. In prima battuta è ricollegabile al Disturbo Dipendente di Personalità, dove chi ne soffre non è in grado di vivere in autonomia e ha sempre bisogno di rassicurazioni e consigli. Chi ha tratti dipendenti, quando si trova ad essere solo, si sente indifeso e vulnerabile, temendo costantemente di essere abbandonato dal proprio partner. Come già detto in precedenza, pur di non rimanere soli, queste persone sono disposte a fare qualsiasi cosa. Nei casi più gravi anche sottoponendosi ad umiliazioni e violenze, fino ad atti autolesivi e tentativi di suicidio.
Anche chi presenta una diagnosi di Disturbo Borderline di Personalità può in alcune situazioni sviluppare strategie di Dipendenza Affettiva. Di fatti queste persone hanno spesso relazioni caotiche caratterizzate da una passione travolgente, ma che spesso può anche sfociare in discussioni violente. Chi presenta tratti di questo tipo alterna per tanto momenti di timore dell’abbandono a momenti di percezione di mancata autonomia, che complicano sempre di più la relazione con il partner.
Dato il loro bisogno di attenzioni, anche le persone con tratti di personalità riconducibili al Disturbo Istrionico, temono fortemente l’abbandono, la solitudine e si sentono travolti emotivamente di fronte a lunghe separazioni. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche chi ha tratti Narcisistici può mettere in atto comportamenti di dipendenza affettiva. A causa della loro insicurezza nascosta e del timore del giudizio (tratti tipici del Narcisismo Covert), sviluppano un attaccamento ansioso dovuto alla costante paura del rifiuto e dell’abbandono. L’ansia è un elemento tipico in queste situazioni.
Effetti sul Rapporto di Coppia
Come è intuibile, i meccanismi di Dipendenza Affettiva portano alla costruzione di una relazione di coppia con un equilibrio precario. Nei casi più fortunati, il dipendente potrebbe scegliere un partner che inizialmente è felice di essere accudito. In un secondo momento però, quando le attenzioni saranno eccessive e accompagnate da una grande emotività, questo potrebbe spaventarsi, arrivando così ad allontanare la persona. Si innesca così un ciclo relazionale che mantiene involontariamente la dipendenza. Più il partner si allontanerà, più la persona si sentirà in pericolo. Questo porterà alla messa in atto di comportamenti dipendenti ossessivi. Il tentativo è quello di spegnere le emozioni angoscianti e di timore, che in realtà non faranno altro che peggiorare la situazione.
Lo scenario si complica ulteriormente quando, come nel caso della Codipendenza, il partner scelto è problematico e potenzialmente pericoloso. Pur di non rimanere sola, la persona sarà disposta a sottoporsi a violenza di ogni genere, che sia essa verbale, fisica o sessuale, arrivando alla totale umiliazione e ad il completo annullamento di Sé. Il timore dell’abbandono è peggiore di qualsiasi cattiveria subita e diventa difficile, se non in alcuni casi impossibile, riuscire a separarsi dal partner. Il codipendente non percepisce i pericoli e i costi e nei casi più gravi il rischio è anche quello di rimetterci purtroppo la vita.
Dipendenza Affettiva, Test
Per individuare o meno la presenza di una Dipendenza Affettiva è possibile ricorrere al test autovalutativo LASA (Love Addiction Screening Test). Si tratta di uno strumento autosomministrato composto da 40 domande a cui si risponde in completa autonomia. Va però sottolineato che tale questionario non possiede alcuna funzione diagnostica e non sostituisce un consulto specialistico. Qualora si avesse il timore di rientrare tra i criteri della Love Addiction è fortemente consigliato il consulto con uno psicologo o con uno psicoterapeuta.
Dipendenza Affettiva, Come Uscirne?
Come per ogni difficoltà relazionale, emotiva o comportamentale, anche per affrontare la Dipendenza Affettiva è consigliabile chiedere aiuto a figure professionali specializzate. Come per gli altri tipi di dipendenza, si tratta di un processo di guarigione lungo e complesso. Inoltre iniziare un percorso psicologico non è così semplice per queste persone. Questa scelta richiede un’iniziale dose di coraggio. Nella maggior parte dei casi questo significa porre fine alla relazione disfunzionale e cominciare a gestire l’astinenza.
In ogni caso, il presupposto fondamentale è il riconoscimento della propria dipendenza. La persona deve essere consapevole degli effetti che essa ha avuto o potrebbe avere sulla propria vita. È quindi necessario avere una grande forza di volontà e una forte motivazione volta a intraprendere un processo di cambiamento.
Dipendenza Affettiva, Soluzioni
Per far fronte a questa dipendenza, la Terapia Cognitivo-Comportamentale propone un percorso che si compone di diverse fasi. Prima di tutto è necessario effettuare una valutazione ai fini della formulazione del caso. Oltre ad inquadrare la storia e l’evolversi del disturbo, il terapeuta fissa insieme al paziente gli obiettivi e costruisce una rete sociale di sostegno. Il secondo passo è prendere consapevolezza del proprio disturbo e dei meccanismi che mantengono la dipendenza. Quest’ultimi verranno piano piano messi in discussione e verranno formulate nuove credenze funzionali.
Da un punto di vista comportamentale, la terapia prevede interventi diretti volti ad aiutare il paziente a interrompere i vecchi schemi di azione. Quando la relazione terapeutica sarà solida e ben consolidata, il lavoro si concentrerà sull’accettazione e la gestione delle emozioni dolorose. Le più invalidanti sono il senso di colpa, il rimorso o la vergogna. Talvolta, la Terapia Cognitivo-Comportamentale può essere integrata con tecniche di Mindfulness con lo scopo di promuovere apertura e consapevolezza delle proprie emozioni e un atteggiamento compassionevole e di non giudizio verso se stessi.
Nel caso della Codipendenza, dato il legame con partner pericolosi, a volte non è così facile riuscire a intraprendere autonomamente un percorso terapeutico. A tal proposito è consigliabile rivolgersi a centri antiviolenza sul territorio o ad associazioni a livello nazionale come ad esempio il Telefono Rosa o il numero verde 1522, attivo 24 ore su 24.
Il 1522 è un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Al numero rispondono operatrici specializzate che accolgono le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza.