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Soft Skills: Traduzione, Significato, Cosa Sono, Esempi, CV

Indice

Soft skills o hard skills? Il dibattito su quali tipo di competenze siano più importanti nei luoghi di lavoro sembra aver raggiunto il termine. Con il tempo, infatti, ci si è resi sempre più conto dell’importanza che le competenze soft – al netto del rilievo delle competenze hard – rivestono nella complessa società contemporanea. Di preciso, però, che significa possedere competenze soft? E a corsa servono?

Traduzione di Soft Skills

La traduzione letterale del termine soft skills è “abilità morbide”, che nasce come contrasto rispetto al concetto di hard skills traducibile a sua volta letteralmente con “abilità dure”. Come è facile supporre, non è questa la traduzione utilizzata per questi termini. In Italia, tendenzialmente, il termine “skills” è reso con “competenze”, che è la traduzione italiana che verrà usata anche in questo articolo.

Per evitare confusione, non entreremo nella distinzione tra i termini conoscenze, capacità, competenze, abilità né nelle loro rispettive traduzioni in lingua inglese (a volte in sovrapposizione). Questa scelta deriva dell’esistenza di diversi modelli di competenze, ognuno dei quali definisce in modo differente cosa si intenda con questi termini (spesso anche in modo non uniforme).

Relativamente ai termini soft e hard, vengono rispettivamente resi con i termini “trasversali” e “tecnico-professionali”. Approfondiamo il significato di queste espressioni per capire il perché di questa resa.

Curiosità

Il mentoring è uno dei modi utilizzati in azienda per far acquisire competenze ai propri dipendenti.

Soft Skills: Significato

Ora che abbiamo scoperto la sua traduzione letterale, possiamo concentrarsi sul vero significato di questa espressione. Per sviscerarne il significato, possiamo partire dalla scomposizione di questa espressione nelle 2 parole che la compongono.

Innanzitutto, cosa è una skill? In questa sede, faremo riferimento alla definizione di Miriam L. Matteson e colleghi:

Abilità di accedere alla conoscenza a partire da una base di conoscenza dominio-specifica e di usare questa conoscenza per eseguire un’azione e portare a termine un compito.

In secondo luogo, perché soft? Il significato della distinzione tra “hard” e “soft” è dovuta all’origine stessa di queste espressioni. Nascono, infatti, in seno all’esercito degli Stati Uniti verso la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70, in cui emerge l’esigenza di distinguere quelle competenze che richiedono l’apprendimento dell’utilizzo di macchinari pesanti (tangibili, dunque hard nel senso di “concreto”, qualcosa che può essere toccato) da tutte le altre – intangibili, immateriali, difficilmente misurabili ma non per questo meno importanti.

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Soft Skills: Cosa sono

Per capire cosa sono le “soft skills” faremo riferimento al modo in cui vengono rese in italiano, cioè competenze trasversali. Al contrario delle competenze tecnico-professionali, relative a uno specifico ambito di applicazione, le competenze trasversali di cui una persona dispone possono essere utilizzate in diversi campi di applicazioni, in maniera – appunto – trasversale.

In sostanza, una competenza trasversale non sarà specifica di un unico lavoro, ma tornerà utile in tantissimi altri contesti, lavorativi e non.

Anche se a volte i confini sono sfumati, non bisogna confondere le competenze trasversali con concetti legati alle competenze quali capacità cognitive (vedi anche: intelligenza), tratti di personalità, atteggiamenti, credenze e valori.

Curiosità

Sai quale branca della psicologia si occupa di studiare come competenze, capacità cognitive, personalità, atteggiamenti, credenze, interessi professionali e valori influiscono sulla vita lavorativa delle persone? Se ne occupa la Psicologia del lavoro.

Non sorprende dunque che ci siano diverse definizioni di questa espressione e che non esista un accordo su una definizione formale o universale di questo costrutto.

In questa sede, la definizione di che daremo è quella di Haselberger e colleghi:

Le competenze trasversali rappresentano una dinamica combinazione di competenze cognitive e meta-cognitive, di competenze interpersonali, intellettuali e pratiche. Le competenze trasversali aiutano le persone ad adattarsi e a comportarsi positivamente in modo da affrontare efficacemente le sfide della loro vita professionale e quotidiana.

Adattamento al Contesto

Attenzione, però, perché la loro trasversalità non indica l’adozione di comportamenti del tutto identici tra una situazione e l’altra. Piuttosto, viene coinvolta la capacità di adattamento al contesto, recuperando dal proprio set di competenze le informazioni adatte a mettere in atto il comportamento più idoneo.

Detto altrimenti, una persona dotata di una specifica competenza soft (supponiamo il problem solving), sarà in grado di utilizzare di volta in volta le strategie più idonee all’esecuzione di un determinato compito (risoluzione del problema) in base al contesto (tipologia di problema). Adottare rigidamente e acriticamente gli stessi comportamenti a prescindere dalla situazione non ha nulla a che vedere con il possedere una determinata soft skill. Ciò non significa che bisogna avere tutte le competenze soft possibili per qualsiasi ruolo immaginabile. Una stessa competenza soft può essere rilevante per alcuni ruoli e per altri meno. Per esempio, avere una buona leadership sarà importante per chi gestisce persone, meno per chi lavora in maniera individuale.

A questo punto, il modo migliore per togliersi ogni dubbio, è fare qualche esempio di cosa siano queste famigerate competenze trasversali.

Soft Skills: Esempi

Possiamo fare diversi esempi di “soft skills”, vista la loro capillarità non solo nella vita lavorativa, ma di tutti i giorni – e probabilmente avrete familiarità con molte di esse. L’importante è tenere presente che, come detto, non essendoci una definizione formale di cosa siano le competenze trasversali, esistono diverse liste ed elenchi possibili, in cui alcune competenze possono o meno rientrare a partire dalla definizione utilizzata.

Alcuni autori hanno a volte raggruppato queste competenze in cluster o macro-gruppi. Non dovrebbe infatti stupire il fatto che non ci sia un confine sempre netto tra una competenza trasversale e l’altra.

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Lista di Soft Skills

Di conseguenza, la lista di esempi che trovate di seguito (inserita unicamente a scopo dimostrativo) non è certamente esaustiva e contiene esempi che alcuni potrebbero considerare soft skill e altri no:

Può essere utile fare anche qualche limitato esempio di competenze tecniche, in modo da rendere ancora più evidente la differenza tra queste 2 tipologie di competenze:

  • Utilizzo di un tornio
  • Redazione di un bilancio
  • Valutazione neuropsicologica
  • Operazioni chirurgiche
  • Utilizzo di una saldatrice
  • Analisi di campioni di sangue
  • Progettazione di un edificio
  • Utilizzo di linguaggi di programmazione

Come dovrebbe essere ormai chiaro, le competenze hard sono potenzialmente infinite ed estremamente settoriali. Dopo questo confronto, potete anche voi facilmente determinare se una competenza sia trasversale oppure tecnico-professionale.

Trasferire Competenze Soft sul Lavoro

A prescindere da quale competenza soft si voglia apprendere, il trasferimento di quanto appreso sul luogo di lavoro non è sempre ottimale. Se il trasferimento non va a buon fine, ciò si traduce in una perdita di risorse (energie, tempo e denaro) sia per le aziende che per i lavoratori. E rispetto alle competenze hard, il trasferimento di competenze soft è ancora più complesso.

Se le competenze tecniche possono essere applicate a un contesto specifico e la loro osservazione diretta consente un apprendimento vicario (vedi: autoefficacia), per le competenze trasversali il discorso è differente. Inoltre, misurare l’efficacia di interventi formativi per competenze soft è più difficile.

La revisione sistematica di circa 30 anni di letteratura sul trasferimento alla vita lavorativa delle competenze soft acquisite durante un corso di formazione, fa presente che l’ottimizzazione di questo processo dipende da alcuni elementi.

Innanzitutto, è importante la fase (successiva all’apprendimento) in cui ciò avviene. Tali fasi sono:

  1. Motivazione al trasferimento (desiderio di applicare quanto appreso alle attività lavorative);
  2. Uso dei nuovi comportamenti sul luogo di lavoro (uso vero e proprio di quanto appreso);
  3. Miglioramento della prestazione individuale (direttamente e indirettamente);
  4. Miglioramento delle prestazioni organizzative (obiettivi operativi, per esempio l’aumento della produttività; obiettivi economici, per esempio l’aumento delle vendite).

 

In secondo luogo, queste fasi sono influenzate da alcuni fattori, i quali, interagendo con queste fasi, promuoveranno o meno il trasferimento delle conoscenze apprese sul posto di lavoro. Tali fattori sono:

  • Fattori legati al lavoro (carico di lavoro, rilevanza del lavoro, autonomia)
  • Supporto sociale (atteggiamenti e azioni di capi, colleghi e collaboratori verso quanto appreso)
  • Cultura dell’apprendimento in azienda (cultura della facilitazione e apprezzamento dell’apprendimento)

Soft Skills e CV

Vista la loro importanza, chi si appresta alla ricerca di una nuova occupazione, dovrà inserire le proprie “soft skills” nel proprio CV. Diventa dunque fondamentale acquisire una certa consapevolezza dei propri punti di forza in termini di competenze trasversali.

Se non sai bene quali possiedi, non temere: l’auto-analisi non è l’unico strumento a disposizione per poterlo scoprire. La partecipazione a un gruppo è un mezzo molto potente, perché ascoltando le storie e le riflessioni altrui, si finisce per riflettere su una serie di concetti ai quali non si era pensato e che sono in realtà applicabili anche a se stessi. Inoltre, partecipare a una discussione di gruppo aiuta a dare voce ai propri pensieri, verificando al tempo stesso come tali pensieri vengono percepiti dagli altri.

Una volta chiarito di quali competenze soft si dispone, questo renderà più naturale durante i colloqui di lavoro saperle descrivere e spiegare perché le si possiede, magari con qualche esempio concreto.

soft skills cv
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L’importante è essere sinceri con se stessi e inserire nel CV unicamente le competenze trasversali che si ritiene davvero di possedere. Sembrerebbe infatti che, specialmente chi è all’inizio della propria carriera, compia una valutazione delle proprie soft skills più alta rispetto a quella svolta dalle aziende in fase di selezione – un perfetto caso di effetto Dunning-Kruger.

Vedi anche: feedback.

È dunque importante capire non solo di quali competenze soft si dispone, ma anche quali sono quelle ricercate dalle varie aziende per le quali stai preparando il CV: la soft skill giusta può fare la differenza nella selezione di 2 candidati con esperienze paragonabili.

Curiosità

Sapevi che esistono modi più innovativi e divertenti di apprendere e migliorare le proprie competenze soft nonché di mostrare quali si possiedono ai recruiter? Stiamo parlando ovviamente della gamification.

Competenze Trasversali e Ricerca di Lavoro

Tutto ciò diventa ancor più importante per chi cerca un primo impiego, se si considera che i cambiamenti nel mercato del lavoro (flessibilità, instabilità, globalizzazione, ecc.) hanno ormai reso il mero possesso di una laurea (un tempo sinonimo di impiego garantito) un requisito non più sufficiente a dimostrare la padronanza di determinate conoscenze e competenze (vedi anche: studio universitario).

Infatti, come sostengono Chiara Succi e Magali Canovi, le istituzioni universitarie, le cui modalità di trasmissione del sapere sono rimaste pressoché invariate nel corso del tempo, hanno bisogno di svecchiarsi e di adattarsi ai cambiamenti apportati dalla società contemporanea. Devono cioè ristrutturare le proprie modalità di insegnamento per facilitare non solo l’apprendimento di abilità tipiche di uno specifico percorso di studi, ma dovrebbero anche favorire la consapevolezza circa le competenze trasversali possedute e il loro potenziamento.

Dall’altro lato, non sembra che nemmeno le aziende abbiano fatto chissà quale sforzo in tale direzione. Invece è fondamentale il loro contributo (tramite sessioni formative all’università, tirocini curricolari, business case, ecc.), così da sviluppare una partnership attiva con le università.

Infine, è necessario che gli studenti/neolaureati acquisiscano una maggiore consapevolezza delle proprie competenze soft, così da potenziarle in vista dei futuri impieghi.

Curiosità

Acquisire competenze trasversali può essere un modo per aumentare il proprio grado di empowerment, ridurre i livelli turnover/aumentare la retention e quindi permettendo inoltre un più facile raggiungimento di un soddisfacente work life balance/evitare di diventare workaholic.

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