Metodo ABA: Cos’è? Autismo, a Scuola, Esempi e Alternative 

Indice

Metodo ABA, un termine che appare per la prima volta nel 1968 sul Journal of Applied Behavior Analysis, dove Baer, Wolf e Risley pubblicano un interessante articolo considerato fondamento di questa disciplina. A partire dall’acronimo di Applied Behavior Analysis, questo intervento prende il nome di Analisi Comportamentale Applicata. Questo perché questa scienza utilizza sistematicamente le tattiche derivate dai principi di funzionamento del comportamento umano, per poterlo poi modificare.

Il principio che sta alla base di questa scienza ha a che vedere con lo studio del comportamento umano, non a caso parlare semplicemente di metodo ABA è del tutto riduttivo. Lo faremo per comodità, in Italia si parla di metodo ma teniamo a mente che parliamo di una scienza. L’ABA si concentra sulla vita degli individui e sui loro comportamenti adattivi.

Per questo, la sua applicazione sistematica è volta a un miglioramento dei comportamenti socialmente significativi. A partire dal comportamentismo, possiamo quindi affermare che lo scopo dell’ABA è quello di ridurre i comportamenti disfunzionali e di promuoverne altri più adattivi. Dal ramo più applicativo dell’Analisi del Comportamento, i concetti chiave sono quelli di rinforzo, punizione, estinzione, discriminazione e generalizzazione.

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Se noi analizziamo in modo operazionale il nostro comportamento, abbiamo la possibilità di modificarlo e ridurne la disfunzionalità. Vediamo ora quali sono le caratteristiche più importanti da prendere in considerazione, come funziona e a quali ambiti è principalmente applicato il metodo ABA.

Metodo ABA, Cos’è? 

Metodo ABA, cioè l’analisi del comportamento applicato: vediamo meglio di che cosa si tratta. Come abbiamo già detto, questa scienza nasce come applicazione sistematica delle tattiche derivate dai principi di funzionamento del comportamento umano. Analizzando meglio l’acronimo, vediamo che l’analisi dell’ABA corrisponde alla individuazione delle relazioni funzionali tra individuo e ambiente. Esistono infatti relazioni causali tra i comportamenti osservati e gli eventi ambientali. Il focus sul comportamento è legato alle sue osservazioni oggettive, che risultano il primario strumento di misurazione. Infine, applicata perché si concentra sui comportamenti socialmente più significativi.

Possiamo già da qui capire che l’analisi del comportamento non corrisponde perfettamente al metodo ABA, è in gran parte utilizzata da questa scienza ma solo nel frangente più applicativo. L’obiettivo pratico è quello di agire sui deficit nella comunicazione e nella interazione sociale, migliorando il livello di autonomia nello spettro autistico e non solo. Riducendo i comportamenti disfunzionali, è possibile costruire nuove competenze e comportamenti più adattivi.

Curiosità

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Parliamo di scienza ABA quindi vediamo quali sono le sue caratteristiche principali:

  • Applicata e comportamentale, proprio perché si riferisce alla vita delle persone con un focus sul comportamento, nella sua forma e funzione
  • Analitica, perché individua correlazioni tra ambiente e individuo
  • Effettiva e concettualmente sistematica, perché è derivata dai principi generali del comportamento con risultati visibili
  • Generalizzabile, cioè con esiti applicabili a contesti di vita differenti

L’ABA è la scienza che applica al comportamento umano i principi identificati dall’Analisi del Comportamento, allo scopo di affrontare problemi socialmente rilevanti nel contesto della vita quotidiana.

Cooper, Heron e Heward

Autismo e metodo ABA

Partiamo con il fare una precisazione importante: il metodo ABA non nasce per trattare l’autismo e HFA. Non a caso, questa scienza è utilizzata anche nel trattamento di altri disturbi, come nel caso dell’ADHD fino ai disturbi alimentari e ai DSA. Questo perché lo scopo è proprio quello di agire sui comportamenti disfunzionali, a partire anche dalla modifica dell’ambiente che, più spesso di quanto crediamo, offre un rinforzo.

Fatta questa introduzione, il metodo ABA non si applica solo allo Spettro Autistico ma, soprattutto in Italia, viene usato soprattutto per questo. L’applicazione di strategie comportamentali per l’educazione di bambini affetti da autismo è basata su un’ampia serie di studi, iniziati dal dott. Ivar Lovaas alla fine degli anni 60.

DSA

I DSA sono disturbi specifici dell’apprendimento. Nello specifico, stiamo parlando di:

L’autismo è una sindrome comportamentale, causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato. L’esordio è tipicamente prima dei tre anni di vita e la diagnosi viene fatta esclusivamente su base comportamentale, cioè attraverso l’osservazione del comportamento. Non parliamo di malattia ma di neurodiversità, proprio perché corrisponde a un modo differente di funzionare.

Caratteristiche e Trattamento

Tra i sintomi per fare diagnosi riportati dal DSM-5, ritroviamo:

  • Deficit persistente della comunicazione e della interazione sociale, in molteplici contesti. Questo si traduce in difficoltà nella reciprocità socio emotiva e anche dei comportamenti comunicativi non verbali.
  • Pattern di comportamento, interessi e attività ristretti e ripetitivi, relativi a movimenti, uso degli oggetti stereotipati ma anche iper o iposensibilità.

ABA therapy

Esistono livelli di gravità differenti, l’analisi del comportamento riesce a ridurre alcune delle difficoltà tipiche dei soggetti con autismo e insegna anche ai genitori quali tecniche applicare alla vita quotidiana. Come abbiamo sottolineato nell’articolo dedicato a disabilità e stress genitoriale, l’ambiente intorno al bambino è sempre coinvolto attivamente. Oltre ai parent training dedicati e ai sistemi di comunicazione alternativa, tra le linee guida 21 dell’autismo, approvate dall’Istituto Superiore di Sanità, ritroviamo interventi intensivi e precoci di ABA.

Stiamo parlando dell’unico intervento con risultati efficaci e provati. Oltre alla modifica del comportamento disfunzionale, uno dei grandi vantaggi del metodo ABA è quello di creare routine e schemi di comportamento utili per definire la quotidianità.

Metodo ABA a Scuola

A differenza di quello che si potrebbe comunemente credere, il metodo ABA può essere applicato anche ad ambienti poco strutturati come una classe scolastica. Da una parte, il trattamento prevede l’applicazione e la generalizzazione dei principi appresi all’interno di una terapia anche ai contesti di vita quotidiana. Entrando più nello specifico, dopo una fase di apprendimento per prove discrete (DTT), svolto di solito in un ambiente più strutturato, si passa anche all’insegnamento in ambiente naturale (NET). Questo permette di pianificare il raggiungimento di obiettivi e di target di comportamento a casa, a scuola e anche in ambiente di gioco.

Questa parte rientra comunque nel trattamento e nei principi di scienza ABA, di conseguenza deve essere svolta da un professionista. Per quanto riguarda le insegnanti, alcuni dei principi possono essere presi come spunto per creare tecniche di apprendimento. Nella maggior parte dei casi, Le attività scolastiche sono considerate concluse quando il bambino completa l’attività. Grazie all’utilizzo di rinforzi positivi e negativi, la scienza ABA ci insegna che premiare l’impegno migliora la qualità del lavoro e permette allo studente di guadagnare autostima.

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Tecniche di Insegnamento

Oltre a questo, ridurre le istruzioni e aumentare gli esercizi di imitazione permette anche di lavorare sull’autoefficacia. Quando un bambino mostra delle difficoltà di un compito, riformulare la domanda non è sempre la cosa migliore da fare. In alcuni casi, è più utile mostrare direttamente allo studente come l’attività deve essere svolta e poi dargli la possibilità di lavorare sulle proprie competenze.

Parlando di applicazione al contesto scolastico, un principio ABA dell’apprendimento si basa sulla considerazione di una non risposta come risposta scorretta. Questo significa che è importante lavorare non solo sulle abilità dei bambini che non svolgono in maniera corretta il compito ma anche su coloro che semplicemente non rispondono all’attività. La spiegazione sistematica delle attività permette una continua revisione, ideale per un mantenimento acquisito in memoria a lungo termine.

Vedi anche: memoria di lavoro

Esempi di ABA

La scienza ABA fa parte del comportamentismo, come abbiamo già sottolineato, e i principi da mettere in pratica sono numerosi. L’osservazione del comportamento deve portare a quantificare le abilità promosse in modo obiettivo e direttamente osservabile. Definiamo come comportamento una interazione tra l’organismo e l’ambiente circostante, con manifestazioni e funzioni differenti. L’analisi avviene a partire da una contingenza, cioè l’unità base dell’analisi del comportamento. Nella sua forma più semplice, la contingenza è costituita da un antecedente (A), cioè ciò che precede il comportamento, da una risposta (B) e da una conseguenza (C).

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Il rinforzo rientra a pieno titolo tra le tecniche più utilizzate nel metodo ABA. Stiamo parlando di uno stimolo che rientra nella conseguenza della contingenza ABC e che può essere positivo, se vogliamo aumentare la possibilità che il comportamento si ripeta aggiungendo qualcosa, oppure negativo, se tolgo qualcosa che permette al comportamento di ripetersi in futuro. Dunque, nel momento in cui la risposta è corretta, posso utilizzare diverse categorie di rinforzatori, da quelli sensoriali alle semplici gratificazioni sociali. In autismo, anche i rinforzatori sensoriali, come stimoli tattili, uditivi o gustativi, sono largamente utilizzati perché l’elaborazione sensoriale segue un processo differente. Naturalmente, il lavoro del metodo ABA può essere applicato anche ai casi di afasia in cui la comunicazione non avviene per via vocale ma attraverso l’uso di gesti.

Un’altra tecnica molto utilizzata in ABA è la token economy. Letteralmente, si traduce come economia a gettoni proprio perché andiamo a utilizzare rinforzatori positivi, come adesivi e smile, da guadagnare nel corso dell’attività. Raggiunto il livello di gettoni pianificato, è possibile scambiare con un rinforzo scelto dal soggetto stesso. In questo modo, possiamo lavorare sui deficit comportamentali ma anche sugli eccessi comportamentali.

ABA e TEACCH a Confronto 

Abbiamo già detto che, seguendo le Linee Guida 21 dell’autismo, approvate dall’Istituto Superiore di Sanità, troviamo interventi immediati dei genitori, insegnamento di sistemi di comunicazione alternativa e anche interventi intensivi precoci di ABA, con 20/ 30 ore a settimana di intervento. Il metodo TEACCH rientra ancora tra gli interventi emergenti, in fase di sperimentazione, dunque la sua efficacia non è stata ancora sufficientemente provata.

Prima di tutto, l’acronimo di TEACCH indica il Treatment and Education of Autistic and related Communication Handicapped Children, cioè il Trattamento ed Educazione di Bambini con Autismo e Disabilità della Comunicazione. Come avviene anche per il metodo ABA, l’approccio comportamentale è alla base di questo altro intervento. TEACCH è però un modello di organizzazione di servizi, che quindi comprende interventi diversi. A partire dalla presa in carico dal momento della diagnosi e per l’arco di tutta la vita, dall’insegnamento strutturato per gli allievi fino ai programmi educativi individualizzati con l’utilizzo di tecniche comportamentali. Naturalmente, sono anche incluse le sedute di counseling, il supporto per i genitori, il gruppo per abilità sociali oltre che consulenze e formazione per gli insegnanti. Stiamo quindi parlando di una presa in carico globale.

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La conclusione è che non è ancora possibile fare un vero e proprio confronto tra ABA e TEACCH, questo perché il primo con efficacia scientificamente provata e il secondo ancora in fase sperimentale. Per esempio, nell’approccio TEACCH, sembrerebbero ancora mancare interventi specifici per le stereotipie di comportamento e per il potenziamento dei prerequisiti alla base del comportamento verbale vocale. Ad oggi, la scienza ABA è di riferimento.