Parent training, anche chiamato parent management training (PMT) o behavioral parent training (BPT): un intervento psicologico di natura psicoeducativa, pensato come sostegno alla genitorialità. Una informazione importante da precisare fin dall’inizio e che l’obiettivo di questo intervento e migliorare le relazioni, affrontare in modo efficace i problemi educativi e potenziare la propria capacità genitoriale, anche in caso di figli con difficoltà funzionali. Questo, in altre parole, chiarisce che il parent training potenzialmente potrebbe servire a qualsiasi coppia genitoriale desiderosa di arricchire e perfezionare il proprio stile genitoriale.
La storia di questo intervento inizia negli anni Sessanta, quando nella letteratura americana aumenta l’interesse rivolto alla coppia genitoriale. Inizialmente l’approccio fu psicodinamico, per poi assistere a un orientamento sempre più sistemico, in cui la famiglia è considerata un complesso ecosistema di relazioni, a loro volta connesse con altri sistemi sociali più ampi. In linea generale, possiamo dire che il parent training è volto a modificare lo stile relazionale e gli atteggiamenti dei genitori, che influiscono negativamente sui comportamenti dei bambino. Entriamo più del dettaglio!
Se c’è qualcosa nel bambino che desideriamo cambiare, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi.
C. G. Jung
Parent Training, Cos’è?
Come abbiamo già introdotto nell’articolo, a partire dagli anni ’60 e ’70, anche grazie alla presa di posizione di un approccio come quello sistemico, aumenta l’interesse rivolto al complesso sistema famiglia. L’obiettivo divenne ben presto quello di creare strategie di intervento mirate al potenziamento delle capacità psicologiche dei genitori, alla pratica dell’autoefficacia, dell’assertività e alla ricerca di occasioni per implementare lo scambio sociale. Nascono così i parent training, programmi di aiuto con lo scopo di fornire supporto a genitori (e insegnanti, con i teacher training) nell’identificare gli antecedenti e le conseguenze dei comportamenti problema, nel ricompensare relazioni sociali positive e nell’utilizzare in modo consapevole l’ignoramento.
In generale, i programmi di Parent Training (PT) si differenziano a seconda delle scelte teoriche degli autori e degli obiettivi specifici che si propongono. In ogni caso, è comunque possibile individuare alcune linee comuni a tutti gli interventi di aiuto ai genitori:
- Migliorare la relazione e la comunicazione tra genitori e figli;
- Aumentare la capacità di analisi dei problemi educativi e dell’importanza delle regole;
- Aumentare la conoscenza dello sviluppo psicologico dei figli, dall’infanzia all’adolescenza;
- Insegnare metodi educativi efficaci;
- Rendere più gestibile la vita familiare e i problemi di tipo educativo.
Come Funziona il Parent Training
I modelli di PT ai quali scegliere sono molti, a seconda dei principi teorici, dell’obiettivo di lavoro e anche dell’età del bambino. Esistono anche programmi specifici, legati a bambini con disturbi del neurosviluppo, come nel caso dell’autismo, o altri tipi di diagnosi, come nel caso di HFA, ADHD o DOP. L’obiettivo di questo articolo è dare un’idea generale, per aiutare il lettore a capire a che cosa può servire uno strumento di questo tipo, oltre che aiutare chi si trova in una situazione di difficoltà. Abbiamo già parlato degli stereotipi legati alla maternità ma, allo stesso modo, anche la coppia genitoriale è idealizzata come sempre capace di affrontare ogni problema.
Se parliamo di bambini in età prescolare, con difficoltà di attenzione e iperattività, ad esempio, possiamo fare riferimento al New Forest Parenting Package (NFPP). Nato nel 2001 dal progetto di Sonuga-Barke, Daley e collaboratori, combina procedure cognitivo comportamentali tradizionali con la diretta osservazione dell’interazione genitore figlio.il programma si sviluppa in sei sessioni di lavoro di due ore ciascuna, con cadenza quindicinale, e due visite a domicilio. Tra gli obiettivi di lavoro troviamo il miglioramento dello stile educativo, con un genitore che deve essere comprensivo, costruttivo e organizzato, una adeguata gestione della comunicazione e la regolazione attraverso l’interazione e il gioco.
- Il parent training è uno strumento che entra in gioco anche quando si parla di disabilità e stress genitoriale
Quando Serve
La risposta? Sempre! Numerose ricerche hanno sottolineato l’effetto dello stile genitoriale, delle abitudini familiari e delle interazioni genitore-figlio sullo sviluppo cognitivo, emotivo e comportamentale del bambino (Menghini et al., 2019). La famiglia è una risorsa importante per lavorare sui comportamenti disfunzionali dei bambini, oltre che per la promozione di comportamenti autoregolativi. Per questo, proprio perché la missione di essere dei buoni genitori non è sempre facile da perseguire, l’aiuto di un esperto è di fondamentale importanza. A seconda delle situazioni, il parent training può essere svolto da psicologi o psicoterapeuti, formati per insegnare strumenti e tecniche di gestione efficace. In altri casi, il piano di trattamento del bambino include anche i parenti training per ridurre lo stress genitoriale e aumentare il senso di auto efficacia.
È normale che i comportamenti dei bambini abbiano, a volte, un intento comunicativo poco chiaro. A volte, la reazione manifestata dai genitori potrebbe attivare una catena di comportamenti problema. Una maggiore consapevolezza di queste dinamiche consente al genitore l’accesso a una interpretazione alternativa dei comportamenti e delle emozioni del bambino, oltre che di rispondere in modo valido alle sue richieste. I PT nascono per rendere i genitori agenti di cambiamento nella vita dei loro bambini e per aumentare il loro senso di competenza.