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Memoria autobiografica: Definizione, Retrieval, Questionari

Indice

Memoria autobiografica: l’insieme dei ricordi personali che arricchisce il modo in cui percepiamo, sentiamo ed agiamo nel mondo circostante. La memoria autobiografica è un particolare tipo di memoria episodica, in cui vengono immagazzinate a lungo termine tracce mnestiche che potranno essere recuperate in qualsiasi momento. Tutte le forme di memoria funzionano grazie a processi di ricostruzione attiva delle esperienze. La memoria autobiografica, in particolare,  è una grande libreria all’interno della quale non esistono opere compiute, ma storie da riscrivere dopo ogni rievocazione.

Il meccanismo di base della memoria autobiografica è più complesso di quanto possa sembrare. Vediamo in insieme perché!

ricordi

Memoria autobiografica: Definizione

La memoria autobiografica contiene i ricordi che le persone collezionano durante personali esperienze di vita. Tale caratteristica rende i ricordi autobiografici più complessi rispetto a quelli contenuti nella memoria episodica, che racchiude al suo interno le nozioni più generali relative alla conoscenza sul mondo, in termini di significato degli oggetti concreti ed astratti.

Self Memory Model System

Esistono diversi modelli concettuali per spiegare il funzionamento del recupero dei ricordi autobiografici. Uno dei modelli più completi con cui è il Self Memory Model System (Conway e Pleydell-Pearce, 2000), secondo il quale la memoria autobiografica è organizzata su tre livelli:

  • Lifetime period: informazioni inerenti periodi di vita durante i quali l’individuo ha la possibilità di creare o rafforzare la propria identità. Esempio: il periodo scolastico.
  • General event: informazioni circa eventi temporalmente limitati della durata di mesi, settimane o giorni. Gli eventi che accadono in questo lasso di tempo sono collegati tra di loro e possono modificare gli obbiettivi di vita del soggetto. Esempio: cambiare lavoro.
  • Event specifici: emozioni, immagini e dettagli di specifici momenti di vita. Si tratta di informazioni di breve durata: pochi secondi o qualche ora. Esempio: il primo giorno di scuola.
Curiosità

La nostra vita autobiografica si divide in tre periodi: amnesia infantile, bump ed eventi recenti. Per amnesia infantile s’intende l’impossibilità di recuperare ricordi autobiografici precedenti ai 3-4 anni di età. A seguire l’amnesia infantile è un periodo che prende il nome di bump, a cui corrisponde una massiccia concentrazione di formazione di ricordi. Tale periodo è compreso tra i 10-30 anni per le immagini, 10-20 anni per i suoni e prima dei 10 anni per gli odori.

Memoria autobiografica: Modalità di retrieval

Nel corso della vita immagazziniamo una vasta gamma di ricordi autobiografici. Ma come avviene la rievocazione di questi ricordi? Siamo o non siamo consapevoli che stiamo per rivivere un ricordo?

Indipendentemente dal modo in cui si rievocano i ricordi, le informazioni che contengono assumono gradi diversi di specificità. A volte il processo di rievocazione è di natura consapevole; altre volte, invece, i ricordi riaffiorano senza averli apparentemente ricercato. In altre parole, gli studiosi distinguono due modalità di retrieval:

  • Generative retrieval: in modo consapevole, si desidera risperimentare situazioni che hanno suscitato emozioni. Il processo che si innesca nella mente richiede uno sforzo cognitivo significativo e consistente in quanto è il soggetto a cercare nell’ambiente degli stimoli che lo aiutino a rievocare il ricordo.
  • Direct retrieval: è il contesto ambientale a generare l’attivazione immediata del ricordo autobiografico. Spesso capita che nei contesti di vita quotidiana ci siano parole, frasi, immagini o suoni che riportano indietro nel tempo ripristinando inconsapevolmente ricordi passati.

MEMORIES

Una questione centrale legata alla memoria autobiografica è il capire quali siano le modalità attraverso cui un ricordo autobiografico viene rievocato. Oltre al recupero diretto o mediato da un indizio semantico, un’altra classificazione della modalità di retrieval considera l’organo sensoriale a partire dal quale il ricordo viene generato.

Modalità olfattiva

Tra i cinque sensi, il più sensibile alla rievocazione è l’olfatto: gli indizi olfattivi stimolano reminiscenze che possono risalire anche ai nostri primi 6-10 anni di vita (si vedano le famose Madeleine di Proust).

Modalità uditiva

Gli stimoli che elicitano in noi un maggior carico emotivo sono i brani musicali. La musica è, talvolta, utilizzata come potente mezzo di stimolazione cognitiva nel lavoro con i pazienti Alzheimer: l’ascolto di melodie familiari farebbe riemergere le sensazioni provate nel momento in cui hanno ascoltato quella canzone molti anni prima. Si ipotizza che la musica sia una potente fonte di ricompensa, come dimostrano alcune ricerche con neuroimaging funzionale in cui si è visto che mentre si ascolta musica si attivano le stesse regioni cerebrali solitamente attive in presenza di altri stimoli ricompensa.

RICORDI

Modalità visiva

Un’altra modalità di retrieval è quella visiva. La costruzione di immagini mentali contribuisce ad arricchire le rappresentazioni che le persone creano degli eventi di vita, sancendo un legame imprescindibile tra le immagini visive e la memoria autobiografica.

Multimodalità

Ogni giorno siamo costantemente sopraffatti da suoni, odori e immagini. Pertanto, è inevitabile che anche l’unione di più modalità, la cosiddetta multimodalità, faciliti il recupero dei ricordi autobiografici. La multimodalità, quindi, ha il più alto gradi di validità ecologica, in quanto rispecchia nel modo più accurato possibile le condizioni che favoriscono il recupero delle informazioni nella vita quotidiana.

Un punto interessante su cui soffermarsi è che, in presenza di uno stimolo multimodale, la percezione di ogni singolo indizio unimodale avviene secondo un ordine gerarchico: visiva, uditiva e olfattiva. A dimostrarlo ci sono una vasta gamma di studi sperimentali. Ma come funzionano?

Approfondimento

: In uno studio di Willander et al. (2015), i partecipanti vennero assegnati a quattro gruppi, che corrispondono alle modalità testate: visiva, olfattiva, uditiva o multimodale. In primo luogo, ai partecipanti venne spiegato il loro compito, cioè ricordare in modo dettagliato e specifico un evento pertinente all’indizio. Successivamente, le persone avevano tre minuti per esplicitare verbalmente ciò che hanno rivissuto. Il materiale utilizzato nello studio di Willander et al. (2015), era composto da: 15 immagini, 15 odori, 15 suoni e 15 contesti multimodali (porto, foresta, piscina coperta, mangiare una mela, lavare i vestiti, lavare il pavimento, bar, locale, stazione di rifornimento, sigaretta, giardino, cucinare, falò, dipingere, andare dal dentista).

 

Diario per la memoria autobiografica

Memoria autobiografica: Questionari

I questionari rappresentano un utile strumento nell’ambito della ricerca. Inizialmente l’intento è crearli per rispondere a interrogativi specifici, ma una volta validati possono rappresentare un supporto per chiarire anche altre aree di interesse.

Molti questionari realizzati nell’ambito dello studio dei processi di codifica, immagazzinamento e recupero delle informazioni mnestiche sono adoperati per fare luce sulla correlazione tra il costrutto della memoria ed altri, quali: depressione, identità, attenzione, cognizione, apprendimento, creatività, percezione, ecc…

I questionari sul retrieval prevedono una fase di rievocazione del ricordo da valutare, a cui segue la somministrazione di una serie di item. I questionari, dunque, hanno in comune una tappa preliminare di rievocazione che può essere richiesta attraverso stimoli guida (cued recall) o in modo libero (free recall).

Memory Characteristics Questionnaire (MCQ)

 Il MCQ è stato validato nel 1988, e può essere considerato uno dei primi ad essere stato realizzato al fine di valutare le caratteristiche qualitative dei ricordi. La scala utilizzata per la valutazione degli item è rating a 7 punti e si declina a seconda del costrutto in esame (ad esempio, per l’item “il ricordo dell’evento è offuscato/chiaro” 1=molto offuscato, 7=molto chiaro).

In base ai punteggi attribuiti i ricordi rievocati si distinguono  in quattro categorie:

  • Recenti e avvenuti;
  • Recenti e immaginati;
  • Relativi all’infanzia e avvenuti;
  • Relativi all’infanzia e immaginati.

a cosa servono i ricordi?

Grazie all’ausilio del MCQ i ricercatori hanno ottenuto dati che mostrano come le descrizioni degli eventi realmente accaduti (soprattutto legati a ricordi recenti) ricevano delle valutazioni più elevate rispetto a quelle degli eventi immaginati, in particolare nei costrutti riguardanti le informazioni percettive e contestuali.

 Autobiographical Memory Questionnaire (AMQ)

 Secondo gli autori dell’AMQ, la memoria autobiografica è il prodotto di diversi componenti di processo che hanno luogo in sistemi neurali e comportamentali preposti. Lo scopo del questionario è quello di misurare le proprietà della memoria autobiografica, che rispecchiano le componenti comportamentali.

L’AMQ include costrutti rappresentati da singoli item; tali costrutti possono essere suddivisi in tre gruppi:

  • Reminiscenza e credenza: rivivere l’evento, essere portati indietro nel tempo, remember/know, evento reale/immaginato, accuratezza, persuadere, testimoniare.
  • Componenti di processo: vista, setting, disposizione spaziale, udito, parlarne, in parole, storia coerente, emozioni.
  • Proprietà dell’evento: importanza, prova, una/più volte, confuso/esteso, età del ricordo.

In sintesi, la memoria autobiografica è la memoria individuale dell’uomo, l’insieme più soggettivo di ricordi. Per poter accedere a questi ultimi, a volte, basta un semplice indizio sensoriale, a volte è un atto consapevole e voluto.

Come tutte le forme di memoria, però, anche quella autobiografica è di natura costruttiva: nel momento in cui rievochiamo, alcuni dettagli dell’evento originale risultano distorti nella narrazione attuale.

L’unica eccezione sembra essere quella delle memorie flashbulb che, ci permettono di “fotografare” un evento, consentendoci di immagazzinarne il ricordo in modo estremamente dettagliato. A generare questo tipo di ricordi non sono solo eventi particolarmente significativi, ma eventi sorprendenti e carichi da un punto di vista emotivo.

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